Veneti nel mondo, Zaia: siete il nostro biglietto da visita, aiutateci con migranti
Giovedi 9 Giugno 2016 alle 18:03 | 0 commenti
Regione Veneto
“I progetti e le iniziative delle associazioni e delle comunità dei veneti all’estero sono una risorsa per la nostra regione. Vogliamo investire su di voi, sui vostri comitati e federazioni, e in particolare sui giovani oriundi, la cosiddetta quinta generazione, perché siete le nostre antenne e i nostri terminali nel mondo, nonché gli ambasciatori di nuovi rapporti nei cinque continentiâ€. Nel dare il via ai lavori della Consulta dei veneti nel mondo e al meeting dei giovani oriundi veneti, a palazzo Balbi, sede della Regione Veneto, l’assessore al sociale e ai flussi migratori - affiancata dall’assessore all’Agricoltura e dal presidente della commissione Attività produttive del Consiglio regionale - ha dato il benvenuto ai quaranta convenuti indicando gli obiettivi dell’organismo di rappresentanza delle comunità dei veneti all’estero, alla sua prima riunione in questa legislatura.
Ai rappresentanti delle federazioni di una ventina di paesi di Europa, Americhe, Africa e Australia che compongono la ricostituita Consulta dei veneti nel mondo, l’assessore regionale ha chiesto di “investire sui giovani†e di “rafforzare i legami e le opportunità di scambio, nel campo della scuola, della cultura, della formazione, dell’imprenditoria e dell’economiaâ€, per continuare ad alimentare il rapporto con il territorio di origine e promuovere la cultura veneta nel mondo.
“La Regione intende investire insieme a voi su progetti concreti che siano una opportunità per i giovani – ha concluso l’assessore – ma vogliamo anche progettare insieme iniziative per gli over 65, per quei veneti che hanno trascorsi la maggior parte della loro vita attiva all’estero e che ora desiderano rientrare, magari anche solo temporaneamente, per ritrovare le loro radiciâ€.
Oggi pomeriggio i componenti della Consulta e i giovani del meeting degli oriundi veneti incontrano i rappresentanti delle categorie economiche del Veneto per mettere a fuoco iniziative di scambio e collaborazione.
Domani sarà la volta della politica, con l’incontro a mezzogiorno con il presidente del Consiglio regionale e i capigruppo consiliari di palazzo Ferro-Fini e il confronto interno tra delegati sul piano triennale e il programma annuale di iniziative regionali per e con i veneti nel mondo. Sabato 11 la sessione conclusiva dei lavori, nel palazzo Grandi Stazioni della regione, con l’approvazione del documento programmatico finale.Â
“Siete il nostro biglietto da visita, una rete di connessioni che fa del Veneto un network mondiale nel mondoâ€. Questo il saluto che il presidente della Regione Veneto ha rivolto a palazzo Balbi, stringendo la mano ai rappresentanti dei comitati e delle federazioni dei veneti presenti nei cinque continenti convenuti a Venezia da oggi sino a sabato per la riunione della Consulta dei veneti nel mondo e il meeting dei giovani oriundi veneti.
Nel ricordare i numeri, le caratteristiche e la diffusione dell’emigrazione veneta negli ultimi 150 anni, che ha raggiunto le due Americhe, il Sud Africa, l’Australia, oltre ai paesi al nord delle Alpi, il presidente della Regione ha fatto appello al legame che continua a unire emigrati e oriundi con la terra d’origine e all’esperienza e alle capacità progettuali maturata nei nuovi paesi di emigrazione. “Siamo un network, una grande squadra: vi chiedo di essere un presidio del Veneto nel mondo e di vigilare sulle iniziative e le manifestazioni che la Regione promuove all’estero, segnalandoci ciò che non funziona o potrebbe essere fatto meglioâ€. “Vi chiedo anche di portare il vostro contributo, la vostra esperienza e i vostri consigli per affrontare l’immigrazione che il Veneto sta vivendo – ha poi aggiunto il governatore - Il Veneto, che oggi conta 5 milioni di abitanti, ha già accolto e integrato negli ultimi vent’anni oltre 500 mila stranieri e, dall’inizio degli sbarchi dal Mediterraneo, ospita 22.600 profughi e richiedenti asilo. Noi vogliamo accogliere chi scappa da guerra, violenza e persecuzioni, ma non siamo disponibili ad aprire le porte indiscriminatamente a tutti, senza se e senza ma. Aiutateci, con la vostra storia ed esperienza, ad affrontare la grande inquietudine e i timori che stiamo vivendo: il Veneto rischia di non essere più quello che i vostri avi hanno lasciatoâ€.
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