Variati, Vianello, Maltauro e Procura: nuovo affondo di Giglioli su Fiera e Aim
Venerdi 18 Febbraio 2011 alle 19:09 | 0 commenti
La storia dell'affaire Aim-Marghera deve essere riscritta. Almeno in gran parte. Il soggetto che ha cagionato il grosso dei problemi alla municipalizzata di San Biagio non è la Servizi Costieri ma la Ecoveneta, ovvero il gruppo Maltauro. I rapporti tra comune e lo stesso gruppo industriale berico vanno riconsiderati anche alla luce di possibili conflitti di interesse, come va riconsiderato il comportamento della dirigenza di Aim. E soprattutto va fatta una profonda disamina sul comportamento della procura di Vicenza per il modo con il quale ha condotto le indagini (Dario Vianello nella foto VicenzaPiù).
È questo a grandi linee il pensiero di Gianni Giglioli. L'ex assessore alle partecipazioni del comune di Vicenza infatti stamani nel suo studio di Ponte Alto ha reso pubbliche le sue argomentazioni dopo che la magistratura vicentina ha recentemente deciso di chiamarlo a giudizio nella inchiesta penale che lo vede coinvolto proprio per il caso Aim.
Per vero gran parte delle tesi rilanciate quest'oggi dal commercialista Giglioli sono state ampiamente documentate proprio da VicenzaPiù, specialmente nei numeri 206, 205 e 204. L'ex assessore però durante il suo intervento ha chiamato in causa la politica della giunta di centrosinistra capitanata dal sindaco Achille Variati: «Vorrei che la città sapesse tante cose. Vorrei che fossero resi noti i motivi per cui i lavori per la nuova fiera finiscano in capo al gruppo Maltauro nonostante il comune, per il tramite di San Biagio, abbia un contenzioso di oltre 15 milioni proprio con Maltauro. Vorrei capire - aggiunge il commercialista - se le motivazioni giuridiche in base alle quali non si è ricorsi ad una pubblica gara siano sostanziate o meno. Vorrei capire se il contenzioso con Maltauro non possa essere motivo di conflitto di interesse. Vorrei ancora capire se uno dei progettisti del nuovo polo fieristico, Flavio Albanese, non possa trovarsi in una situazione di conflitto di interesse col municipio visto che il suo studio è quello che ha curato la progettazione dell'edificio nell'area ex Q8. Da assessore - prosegue il commercialista - ho chiesto all'ufficio legale del comune di valutare l'ipotesi di chiedere a Maltauro i danni per via di un progetto sulla Fiera bis pieno di incongruità ».
Giglioli ovviamente ha parlato anche di Aim. Ha spiegato che il cuore dell'affare Marghera sta nel fatto che Ecoveneta ha di fatto rifilato a San Biagio la gestione della piattaforma quando questa era già decotta, marginalizzando così il ruolo di Carlo Valle. Ha spiegato poi che «vista l'azione civile promossa proprio da San Biagio verso il gruppo Maltauro sarebbe simpatico capire se la procura berica abbia o no aperto un fascicolo, magari per truffa, a carico di Bruno Lombardi, che per una vicenda collegata ha patteggiato la pena avanti il tribunale di Venezia proprio in qualità di manager di Ecoveneta-Maltauro». Circostanza che secondo l'ex assessore sarebbe stata poco amplificata dai media.
E ancora Giglioli spiega: «Tutta la pratica Marghera è stata seguita da vicino dall'ex direttore generale Dario Vianello (oggi non ha più tale incarico ma è comunque uno dei top manager della spa municipale, Ndr )». Il quale, secondo l'ex assessore, se non ha lanciato l'allarme «è per scarsa competenza o per malafede». In ultimo il professionista, che si dichiara pronto ad azioni legali anche contro i magistrati, ha raccontato che per valutare la fattibilità della presa in carico della gestione di Marghera da parte di San Biagio, il cda della spa comunale avrebbe affidato un incarico di consulenza all'avvocato Tonino De Silvestri del foro di Vicenza. Quest'ultimo da parte sua oggi pomeriggio ha dichiarato «di cadere dalle nuvole» spiegando di non avere effettuato alcuna consulenza. Rimane da capire quindi se Giglioli abbia riferito una circostanza inesistente o se la richiesta di incarico, descritta da Giglioli, non sia poi mai giunta nelle mani di De Silvestri.
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