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Variati si specchia, Zuccato riflette

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Mercoledi 14 Marzo 2012 alle 16:00 | 0 commenti

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Uno vicino al rinnovo al vertice dell'amministrazione comunale cittadina, l'altro sulla via di passare il testimone in Confindustria Vicenza. Il primo, Variati, amante della ribalta e ammiratore della matrigna di Biancaneve e del suo monologo «Specchio, specchio delle mie brame, qual'è la più bella del reame?». Il secondo, Zuccato, riflessivo e schivo, se non col e tramite il "suo" giornale.

Achille, non gli bastassero i (quasi tutti suoi fedeli) consiglieri comunali, i suoi scudieri nei Cda, molto unici ma poco rari, il poderoso staff precario da oltre mezzo milione di euro all'anno e i 16 incontri circensi con i quartieri per sapere cosa pensa la città, ordina un sondaggio a pagamento (dei cittadini) per venirne edotto e farsi ulteriore pubblicità preventiva per una campagna elettorale già lanciata e a senso unico, il vero obiettivo suo e dei suoi sponsor, "padre e ... padrona".

Roberto, poi, gestisce la tipografia di Palazzo Bonin Longare, cede il posto, come una volta facevano in banca i padri con i figli, al suo socio in Ares Line, Giuseppe Zigliotto, ed emula il da lui prima tanto sbeffeggiato predecessore Calearo Ciman.

Costui, il ... Massimo, non votò il candidato veneto a Confindustria nazionale folgorato come fu sulla via di Roma da tal Luca Cordero di Montezemolo e dalle ... antenne da poter costruire per la sua Fiat oltre che dalla promozione a presidente di Federmeccanica. Quello, imprenditore noto nel settore delle sedute o ... careghe che dir si voglia, rimane silente sull'alternativa Bombassei-Squinzi, dando l'idea di una carenza di idee e, peggio, di peso della terza o quarta "confindustria" d'Italia, ma rimanendo, lui sì, ben concentrato nella progettazione in cui più sta crescendo, quella di una poltrona: da presidente regionale di Assindustria, magari vicino alle aspirazioni politiche del re della Ferrari.

I detentori di due delle cariche più importanti della città e della provincia sono, quindi, diversi nei comportamenti pubblici ma sono anche tanto uniti fra di loro in almeno altre due cose.

Il "pelide Achille" non ci risponde su un suo dipendente, prima o poi il suo tallone, forse troppo indaffarato com'è ad accaparrarsene pacchetti di "silenzi e voti" della prima, della seconda e della futura repubblica; e non risponde ai nostri lettori anche il "barbuto Zuccato" (ma neanche chi per lui)  sulla posizione dei suoi associati sul tema del lavoro dei loro dipendenti perchè «non ritiene opportuno uscire sulla stampa con posizioni e commenti in una veste che va appunto a scadere nell'immediato futuro». Come se la Emma nazionale non parlasse più di articolo 18 (con somma felicità dei sindacati ...) perchè è in arrivo il nuovo presidente a Viale dell'Astronomia: «ma va là!», direbbe il buon Ghedini...

L'altro punto in comune tra i due conducator in salsa berica?

L'assenza di alternative ai due se il quadro che abbiamo disegnato è questo, che per Confindustria Vicenza è già ufficiale: l'autosuccessione, cioè, di Variati e quella nepotistica di Zuccato.

In politica la terra che ha partorito Rumor e i dorotei produce, ormai, solo piccoli strateghi di alleanze "rotatorie".  Nell'imprenditoria da uomini d'azienda da centinaia di milioni di euro, se non di più, di fatturato e partecipazioni, nazionali e internazionali, la ribalta passa a piccoli operatori. Gli uni e gli altri, politicanti e padroncini, a far di conto con i sopravvissuti della peggiore Democrazia Cristiana: se in greco la lettera simbolo della fine è Ω, le Z di Zoso, Giuliano, e Zocca, Alberto, sono a dir poco inquietanti, la prima a siglare le lettere all'espistolArio quotidiano e le imbeccate al vertice della lista per Variati Sindaco, la seconda a caratterizzare l'invi(t)ato speciale in Consiglio comunale, il figlio Marco, idolo, guarda caso, del dipendente innominabile di Variati.

Le conseguenze del nostro pessimismo odierno? Sono davanti agli occhi, di chi vuole e sa aprirli.

Il crollo anche locale del pil: politica, industria, lavoro.

 

Foto da Il Corriere del Veneto.it


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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