Elezioni alla parmigiana
Martedi 2 Ottobre 2012 alle 00:43 | 0 commenti
Venerdì 28 settembre Marino Smiderle su Il Giornale di Vicenza ha riferito lucidamente della diagnosi fatta da Pierantonio Zanettin sulle divisioni interne a quello che una volta era il luccicante e sempre vincente Popolo della libertà . Non vedendo come possa essere una soluzione efficace il quasi commissariamento proposto di fatto dal vice-coordinatore provinciale del Pdl, quelle divisioni sono diventate delle fratture.
Perché alle diversità di visioni politiche (esistono ancora nel mondo dorato dei politici a Suv-tassametro?, ndr) si sommano le lacerazioni nei rapporti (leggasi interessi) personali, che poi, a ben riflettere, sono anche l'origine delle lotte fratricide.
Che potrebbero portare quel settore politico ad arrivare alle comunali del 2013 con ben tre liste, fa capire Zanettin a Smiderle.
Ai seguaci di Sergio Berlato, il coordinatore provinciale del (di)partito berlusconiano che oggi in Consiglio comunale è rappresentato solo dal "carabiniere" (nei secoli fedele) Arrigo Abalti, si oppongono la truppa della invece "infedele" Elena Donazzan, che conta in Comune su Rucco e Sorrentino, e l'armata dei forzisti (non proprio simpatizzanti della Sartori) che fanno capo al coordinatore cittadino Galvanin e all'ex assessore Zocca, con l'altro consigliere comunale Zoppello a dare man forte.
Fin qui arriva la panoramica di Smiderle con Zanettin (inclusa, ovviamente, qualche nostra libera interpretazione).
Persa per strada la "mente" anticipatrice dell'incombente nulla pidiellino, quella cioè di Maurizio Franzina, Gerardo Meridio, l'ultimo degli originari "magnifici sette" eletti in Comune nel 2008 in un Pdl che ha, però, dimostrato subito di essere poco avvezzo a fare l'opposizione dopo dieci anni dieci di governo della città , potrebbe essere l'unico ufficiale di collegamento tra le tre anime in competizione anche se il buon Gerardo i suoi collegamenti li conosce solo lui ...
Per giunta le anime dei figli indigeni del predellino sono oggi più di quelle che porterebbero a tre liste ex PDL: P, come i Patrioti di Elena che ora ama il Veneto, D, come i Devoti (alla leadership berlusconiana) di Berlato, e L come i Liberi rematori della coppia Galvanin & Zocca figlio.
Ad aver già preannunciato la classica civica ci sono, infatti e almeno, gli amici di Magaddino, che come Nicoletti, si è dimesso dal coordinamento cittadino.
Mentre non è pensabile che i sartoriani doc, che hanno come riferimenti proprio Zanettin e Bruno Carta, col dente avvelenato contro Zocca, se ne stiano con le mani in mano ...
Le conseguenze immaginabili ad oggi?
Se Variati, per ora di fatto candidato unico del fu centrosinistra, e non solo, non dovesse vincere al primo turno, la frammentazione delle forze (debolezze) del centrodestra potrebbe generare un paio di situazioni.
Una alla "parmigiana" (con Pizzarotti che sfrutta la scia e sorpassa chi aveva "quasi" vinto) vedrebbe il M5S guadagnarsi una chance di ballottaggio col suo 15-20% fisiologico e di derivazione nazionale, pur senza avere una figura col carisma di un Grillo locale: gli unici grillini parlanti e pensanti che popolano Vicenza sono, infatti, quelli che Lain, Treu & c. non sembrano gradire ma che sarebbero anche gli unici di cui l'establishment locale avrebbe timore.
Un'altra possibilità , oggi più difficile da individuare, sarebbe che una percentuale a due cifre utile al ballottaggio la raggiungesse una qualunque frangia del centrodestra ex Pdl, perché Udc e Fli a Vicenza non sembrano avere questa possibilità , come a sinistra non ce l'hanno Sel e Idv.
Se si verificasse una di queste due eventualità , oggi apparentemente remote, al ballottaggio gli scontenti di Variati riuscirebbero a quel punto a ricompattarsi nel voto "contro"?
L'unico a non volerlo sapere è proprio il "prode" Achille. Che quel ballottaggio farà di tutto per evitarlo.
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