Variati in Provincia?
Venerdi 19 Settembre 2014 alle 12:29 | 0 commenti
di Italo Francesco Baldo, Presidente Associazione Impegno per Vicenza
Le voci han preso il corpo di un coro. Achille Variati, sindaco pro tempore, speriamo breve, di Vicenza, si autocandida alla presidenza della Provincia di Vicenza. Il Sindaco ha fatto di tutto, ossia feste con annessi aperitivi e dichiarazioni per tale scopo, ma non ha avuto il coraggio di delineare, come dovrebbe fare un buon politico prima di tutto il programma amministrativo della Provincia che vorrebbe dirigere.
Come da vecchissimo copione, quello in voga al termine della stagione democristiana, ha cercato prima di tutto i voti e su questi tenta di costruire la sua fortuna. Ondivago nella politica da tanti anni l’Achille nostrano cerca un riciclo, perché sa che non vi è spazio per lui né a Roma né a Venezia. Quest’ultima ipotecata dalla sua ex vicesindaco che quanto ad andare da una parte all’altra da allieva, di Variati, è divenuta maestra. Non resta che la Provincia, così per si continua a far carriera politica; in attesa di pensione? No, giammai, docente ne sia De Mita.
Così le prossime elezioni provinciali, hanno già il candidato, ma senza programma, e non serve guardare al non finito, ma sempre molto annunciato, elenco di cose da fare nella città capoluogo. Vicenza si fa bella, non si vedono i risultati. Ogni giorno nuovi annunci, ogni giorno cose che saranno in programmazione, ogni giorno dichiarazioni televisive e giornalistiche, secondo un copione strutturato, che però ha già abbondantemente rivelato la sua inefficacia. Basta considerare i cantieri che dovrebbero sempre avere una data di termine, quanti sono aperti, quanti addirittura abbandonati? Quanti “taconiâ€, a partire dall’imbiancatura dei servizi della Bertoliana? Per non parlare della questione sicurezza, di quella delle persone-cittadini disabili. Ciò che ha avuto successo, è ciò che è stato pensato altrove e da altre menti, rispetto a quelle che amministrano il Comune di Vicenza, tutte impegnate a dichiarare, a cercare d’apparire sui giornali con iniziative svariate, non certo frutto di ponderata meditazione, ma “alla modaâ€, come prescrive il copione Variati.
 Con tutto ciò alle spalle, che ne sarà della Provincia di Vicenza, quando, il popolo non lo vuole, Variati si insedierebbe nella tanto agognata poltrona? Sarà ridotta a somiglianza del capoluogo, tantissime dichiarazioni, alla televisione, più seguita dei giornali cartacei, tante idee senza gambe e magari consumerà anche lì il patrimonio, ad esempio quello delle azioni della Società Autostrade il far accollare il deficit AIM trasporti alla FTV, ecc. Variati non ha dato a Vicenza una capace amministrazione ed è fondato timore che questo suo “stile†emigrerà in Provincia.
Un vero candidato e serio, avrebbe prima di tutto presentato la sua prospettiva d’amministrazione con un programma dettagliato e tale da raccogliere non i voti, diciamo, per appartenenza, ma per efficienza e bontà di progetti e risorse. Chi non sa amministrate bene la propria casa, lo dicevano già gli antichi e anche i moderni, nonché i contemporanei non può governare altre case. Sarebbe anche ora che qualche partito e associazione che ha dato i voti a Variati se ne rendesse conto, intanto ci auguriamo che il “contadoâ€, dopo aver sorbito l’aperitivo, si rivolga, per il desinare, a ben altro chef.
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