Variati e lo spregio a Olmi, Impegno per Vicenza: stupirsi è poco, esca di scena
Domenica 24 Giugno 2012 alle 16:30 | 0 commenti
Italo Francesco Baldo, Presidente Impegno per Vicenza - Che dire di un Sindaco che parla in questo modo rivolgendosi ad uno dei maestri del cinema e della cultura Italiana? Il Sindaco Variati così, riporta il Giornale di Vicenza*, chiosa la sua replica al regista Ermanno Olmi: "E conclude con un´altra bacchettata: «Lei potrà restare della sua opinione, e pensare che la mia assenza sia stata uno sgarbo a lei, all´Accademia, alla cultura vicentina, oppure potrà provare a considerare con maggiore rispetto il lavoro di un sindaco».
L'espressione si commenta da sé, è la classica spocchia dei politicanti, che si credono al di sopra di quello che sono. Variati avrà probabilmente solo il suo nome inciso nella serie dei Sindaci nella lapide che riporta i nomi dei primi cittadini, a meno che qualche futuro assessore non la cancelli. Ermanno Olmi, lunga vita e tanti auguri di feconda cultura, avrà un suo posto nella cultura cinematografica italiana e non solo.
Stupirsi di queste parole del Sindaco è poco, bisogna chiedergli di fare una vera uscita di scena!
*DOPO LA CRITICA. Il sindaco spiega le motivazioni della sua assenza
La replica di Variati a olmi
«Ho compiuto una scelta»
Domenica 24 giugno 2012 CRONACA, pagina 13
Dopo la bacchettata della scorsa settimana, il sindaco Achille Variati risponde al regista Ermanno Olmi, scrivendo una lettera. «Egregio Maestro - si legge - ho appreso con dispiacere dalla stampa delle sue critiche in occasione della chiusura dell´anno di attività dell´Accademia Olimpica. Come lei sa, due giorni prima dell´evento ho fatto recapitare al presidente dell´Accademia, una lettera in cui mi scusavo perché impossibilitato a partecipare, e comunicavo la presenza del presidente della commissione cultura, Pio Serafin».
Il sindaco si dice onorato «del fatto che Lei tenesse così tanto alla mia presenza ma la prego di considerare il fatto che amministrare una città comporta impegni e priorità che obbligano a fare delle scelte. Ci sono impegni che magari si svolgono negli uffici e non in teatro sotto i riflettori e che, al contrario, determinano le sorti di una città e segnano il futuro della comunità . E in questi casi c´è sì bisogno della presenza del sindaco, che non può essere sostituito».
Passa poi al paragone: «Fare il sindaco è un po´ come fare il regista. C´è tanto lavoro dietro le quinte, di studio, confronto e preparazione, prima di arrivare al risultato finale. E non credo che un regista vada giudicato dal fatto che abbia frequentato tanto o poco i salotti della critica. Allo stesso modo, credo che un sindaco si debba giudicare in base alla bontà o meno delle sue idee».
E conclude con un´altra bacchettata: «Lei potrà restare della sua opinione, e pensare che la mia assenza sia stata uno sgarbo a lei, all´Accademia, alla cultura vicentina, oppure potrà provare a considerare con maggiore rispetto il lavoro di un sindaco».
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