Variati e la base che s'ha da mitigare
Lunedi 21 Marzo 2011 alle 19:13 | 0 commenti
Africom ora si è accampata stabilmente a Vicenza alla Ederle. La Ederle 2 cresce a vista d'occhio in concomitanza con l'intensificarsi dei dissesti e dei danni idrogeologici. Aviano, l'aeroporto da cui partono per l'Afghanistan le truppe Usa di stanza a Vicenza, è nell'elenco delle basi messe a disposizione dall'Italia alla "coalizione dei volenterosi" (nulla a che fare, come stile e come calcolo di convenienze, con il "Gruppo dei Responsabili" nel nostro parlamento?, n.d.r.).
In attesa del dovuto (?) passaggio alle Camere delle conseguenze belliche della Risoluzione Onu 1973 a difesa tardiva dei ribelli libici, ma on time per gli interessi sull'area (petrolio e commesse) , sembra fatto (strana concomitanza?) l'accordo della Vicenza ufficiale con Roma dal tono delle affermazioni fatte oggi in conferenza stampa e nell'intervista finale dal sindaco Achille Variati sulle compensazioni o mitigazioni che dir si voglia sull'aver dovuto accettare senza se e senza ma, a parte la schermaglie spesso virtuali della politica, la base Usa a Vicenza (qui l'intervista video, n.d.r.).
"Se ci saranno le condizioni che considero sufficienti - ha detto il sindaco (leggi qui il comunicato ufficiale) - potrei firmare già domani il Protocollo d'intesa. Vicenza ha già dovuto aspettare fin troppo tempo: il cantiere della nuova base cresce a vista d'occhio, bisogna intervenire al più presto per riportare in equilibrio almeno parziale la ragione di stato e le ragioni della comunità ...".
Vicenza e dintorni, dicevamo, sono la fotografia di una militarizzazione non solo ... stanziale. Il sindaco ha detto "inderogabili le richieste su tangenziale e Parco della pace (direttamente collegate al Dal Molin), trattabili quelle su linee di comunicazione interne elettriche e polo nazionale della Meccatronica. Il tempo non gioca a favore della città , ma anche il governo non può pensare di cavarsela con un nulla per non trovarsi una città contro ...".
Il sindaco, simpaticamente e desolatamente, ha, poi, precisato: "col budget di 4.000 euro per le missioni di tutta la Giunta non posso certo permettermi viaggia vuoto!".
Insomma è tutto deciso, senza se e senza ma, come sempre. Se l'Italia è suddita delle potenze straniere, d'altronde, come si può pensare a una Vicenza, in cui il silenzio è nel Dna, capace di alzare la voce? In tempo, per giunta!
Non sappiamo se augurarci il paventato rinvio dell'incontro per gli eventi bellici (Anche Variati ha annuito alla parola "guerra") per sperare in chissà quale nuova presa di coscienza collettiva. O se non sia meglio ingoiare il rospo una volta per tutte. Anche se questo rospo, come il plutonio, ci rimarrà sullo stomaco praticamente per sempre.
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