Valdastico sud: i cittadini di Agugliaro nel basso vicentino resistono
Venerdi 25 Marzo 2011 alle 10:19 | 0 commenti
Riceviamo da Irene Rui (scriveteci a [email protected] ) e pubblichiamo.
L'autostrada Valdatico Sud (A31) ha una storia trentennale. La Valdastico, conosciuta come PIRUBI (iniziali dei ministri Piccoli, Rumor e Bisaglia) nacque negli anni '70 e per lungo tempo rimase un collegamento tra Vicenza Est e Piovene Rocchette nell'alto vicentino. Negli anni Novanta si fece strada l'idea della sua prosecuzione verso sud, per collegare Vicenza a Rovigo; si comincio a stendere progetti e nel ventunesimo secolo si diede mano agli espropri.
L'autostrada è sempre stata osteggiata dai cittadini del basso vicentino e da associazioni come Italia Nostra (sez. medio e basso vicentino), con ricorsi al TAR e al Consiglio di Stato. Tant'è che nel 2007 sembrò che il progetto si arenasse avendo avuto il parere negativo del TAR Veneto, ma un ulteriore ricorso al Consiglio di Stato, nello stesso anno, da parte della cordata dei costruttori/cavatori legati alla Da Lago, con una sentenza ridicola che privilegiava il discorso economico rispetto a quello ambientale, dette l'avvio al progetto e agli espropri. Non per questo i cittadini, e tra loro i fratelli Cestaro, si sono arresi,anzi hanno continuato le loro battaglie contro questa usurpazione del territorio.
L'autostrada è un tracciato serpeggiante, per lo più in viadotto e consta di due ponti (uno di 500 ml. alto 43 ml. sul Bacchiglione e l'altro sul Bisatto) tre gallerie (una che sottopassa la strada Rampezzana a Lovolo, lunga 132 ml. e profonda 6,5mt., l'altra a Noventa Vicentina, località Saline di 370 ml. E la terza che sottopassa il fiume Liona di 350 ml, fiume che dovrebbe essere deviato di percorso), svincoli che mangiano la campagna, solo per collegarsi a nuove zone artigianali o industriali. Un tracciato che passa infatti per uno dei corridoi ecologici di primaria importanza creatosi all'epoca delle glaciazioni, tra i Berici e gli Euganei, un territorio indispensabile per l'ecosistema della nostra terra, che ormai risulta gravemente compromesso dallo sfruttamento del territorio. Un territorio di particolare pregio artistico e storico, essendovi in esso insediate le ville palladiane che tanto piacquero a Goethe.
Un serpente autostradale che on le sue opere contermini deturpa l'ambiente e il sistema idrogeologico della zona. Basti pensare che con l'ultima alluvione avvenuta a novembre 2010, il cantiere rimase a lungo fermo, poiché i mezzi non vi potevano accedere. Non solo, una delle bretelle di collegamento con un comune confinante con Vicenza, Longare, provocherà una barriera nel bacino di esondazione a sud di Vicenza. Secondo la Brescia-Padova che si cinge ad inaugurare il primo tratto Torri di Quartesolo-Longare (5-6 kmm), tutto è in regola e sono stati presi tutti gli accorgimenti per non impattare sul territorio. Non sono però di questa oppinione i cittadini contermini, e in particolar modo i cittadini di Agugliaro, Giorgio Fanchin, Savino Pacchin e Arnaldo Cestaro.
Secondo Fanchin (documenti alla mano) il tratto di Agugliaro è abusivo. Il nodo starebbe ad una modifica apportata al progetto che non sarebbe stata esaminata dal Consiglio dei Ministri. "La conferma dell'errore - secondo Pacchin - sta tutta sui numeri. Inizialmente, la superficie da espropriare era di 35mila mq, ma poi è passata a 52mila. In pratica 17mila mq in più, a seguito di una delibera adottata nel gennaio 2009 dal Comune di Agugliaro, con cui è stata approvata un'opera chiamata "Variante UNESCO" senza che quest'ultima si fosse espressa. Tutto questo per mantenere integro il cono di visuale e tale da soddisfare le richieste dell'Unesco per quanto riguarda la tutela di Villa Saraceno a Finale di Agugliaro. Lo stesso scopo acquista anche la deviazione dell'alveo del fiume Liona. In cambio l'Amministrazione, come le altre, ha ricevuto una bella compensazione parchi, piste ciclabili, campi da calcio, palestre ecc.
In data 20 ottobre 2009, i cittadini di Agugliaro hanno fatto ricorso al Presidente della Repubblica. "Il presidente (afferma Cestaro) ha risposto positivamente all'annullamento, con la sospensione degli espropriare da parte della Società autostradale e questo significa che non potevano continuare con le opere e non possono espropriare quella fetta di terreno ad Agugliaro per proseguire a sud. Ma la società autostradale non si è bloccata, e così abbiamo fatto ricorso anche al Ministero delle Infrastrutture nel luglio dello scorso anno, poiché la Regione è latitante, malgrado le interrogazioni presentate dal Consigliere Regionale PRC-FdS, Pettenò".
Serenissima Autostrade, purtroppo malgrado gli esposti, la sentenza del Presidente della Repubblica e i cittadini contrari, continua proselita la sua opera devastatrice. Tutto non è proprio così in regola come afferma il Presidente della Provincia e della Brescia-Padova Schneck
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.