Valdastico Nord, una vicentina gioisce: “è morta!”
Domenica 31 Maggio 2015 alle 19:34 | 0 commenti
Riceviamo da Irma Lovato e pubblichiamo
Ci sono gioie che, per essere raccontate, richiedono coraggio! Soprattutto se per anni, certa stampa ci ha avvelenato il pensiero e soffocato l' autocritica, facendo apparire tutti i vicentini come impavidi eroi a favore dell' Autostrada: pronti ad ogni lotta, quasi anche a costo di spargimento di sangue! Per fortuna la realtà è ben diversa e più rassicurante. E non può che dare gioia il raccontare la morte certa dell' A31 Valdastico Nord.Forse, nel tempo, le ragioni di questa morte si mescoleranno tra di loro: tra il mirabile interessamento di singoli cittadini e comitati e il rispetto della Costituzione ( proclamato da Delrio); tra la proroga della concessione che, grazie all' Europa dovrà essere preceduta da un Bando e un tracciato definitivo che sembra non esserci ancora; tra le procedure non proprio legittime e ricorsi pagati dai cittadini; tra il NO chiaro e secco di Trento e il NO altrettanto intransigente dei vicentini, spesso boicottato dai mezzi di informazione.
O forse in futuro ci sarà chi imputerà il finale di questa storia, ad uno strano oggetto, apparentemente innocuo, ritrovato tra il metro cubo di documenti relativi al prosegiumento dell' A31 Valdastico Nord: un' orologio! Il cui ritrovamento ha segnato l' ultimo respiro di questa grande ed inutile opera.
I politici, quelli di bassa lega, si sono sprecati negli anni e anche nell' ultimo periodo pre-elettorale, nel reclamarne la realizzazione, eppure ho la sensazione che loro sapessero che non sarebbe mai stata realizzata. Come se dentro di loro avessero la consapevolezza che era tutto campato per aria e irrealizzabile. Come se gli interessi fossero stati altri e alti rispetto a questo tracciato: altri e alti ma ben lontani dal bene comune! E' possibile che il dirlo li aiutasse a tenere accollati a se stessi categorie imprenditoriali e elettori. E' possibile che, alzare la voce, li facesse sentire grandi nei confronti dei Trentini, verso i quali nutrono un' inspiegabile invidia. E' possibile, anzi è quasi certo, che nessuno di loro conoscesse o avesse percorso a piedi o in auto la Valle dell' Astico. E' possibile che essi non abbiano nemmeno letto e studiato tutta la documentazione relativa a quest' opera: ma in fondo cosa serviva informarsi. L' importante era continuare a far credere, a chi interessava loro, che si faceva.
Quanti politici ho avuto modo di incontrare in questi anni e quante delusioni nello scoprire la loro non conoscenza della materia, la loro piccolezza nel non riuscire a far valere il valore di quella fascia tricolore che indossano: con conseguente abbassamento della testa di fronte al politico più "alto". Quanti politici ho conosciuto che, abilmente, oscillavano dal SI al NO in base al luogo dove si trovavano e alle persone che avevano davanti. Politici che hanno firmato un loro 'desiderio' di vederla realizzata senza essere pienamente coscienti del disastro ambientale che avrebbe creato. Tra loro anche un politico di rilievo della nostra regione che desideravo conoscere e parlargli; qualche giorno prima dell' incontro! egli è stato arrestato!
Attraverso l' A31 Valdastico Nord ho compreso il valore della politica nelle scelte che ricadono sui cittadini e nel territorio e contemporaneamente ho toccato con mano la lontananza di essa da chi vive e abita in un certo luogo: forti solo e grazie a Leggi Obiettivo o a fantomatici Sbocca Italia voluti esclusivamente per mettere a tacere i cittadini!
Ma ora è il momento di lasciarsi andare alla gioia e di gustarsi fino in fondo questo magico momento!
Il coraggio non è solo un moto dell' animo verso azioni apparentemente dure e difficili; il coraggio è indispensabile anche per annunciare le belle notizie: quelle notizie che destabilizzano i poteri forti e che qualcuno teme di diffondere.
Ma ora per i vicentini è il momento di lasciarsi avvolgere dalla gioia: gioia data dalla certezza che la Valdastico Nord é morta!
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