Quotidiano | Categorie: Politica

Un'ordinaria storia di sfruttamento e schiavitù

Di Giorgio Langella Sabato 4 Agosto 2018 alle 23:18 | 0 commenti

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Il contenuto di un breve articolo* del "ilmattino.it" pubblicato oggi è la dimostrazione di uno sfruttamento che non ha limiti. Viviamo in una società sempre più spietata nella quale i lavoratori, specie se immigrati, vengono considerati meno di schiavi, "cose" che non hanno alcun valore. L'importante è il profitto, il guadagno personale, di fronte al quale si annulla qualsiasi umanità. È la cancellazione, di fatto, della nostra Costituzione, la negazione dei suoi principi e dei suoi valori. E quel che è peggio è che le istituzioni si fanno da parte.

Gli omicidi si derubricano in "morte naturale". Non si indaga o, quando lo si fa, sono indagini lunghissime che portano sempre alla prescrizione. Così mai nessuno è colpevole o responsabile.

La Repubblica democratica fondata sul lavoro diventa una "matrigna" che permette che i lavoratori possano essere sfruttati, mal pagati, uccisi. Qualsiasi cosa viene permessa in nome e per conto del profitto e della "produttività", feticci di un sistema spaventoso che ha un nome: capitalismo. Un sistema che non può essere "aggiustato" o "corretto" ma che deve essere abbattuto.

 


*4 agosto 2018 (ilmattino.it)
Abbandonato, agonizzante, lo scorso 5 luglio, da un'automobile alla stazione di Caserta. Sul corpo estese scottature. Alcuni clochard lo notarono, chiamarono aiuto. Quel giorno Narinder Singh, indiano di etnia Sikh, fu ricoverato in ospedale dove è morto lo scorso 26 luglio. Ora si vuol far chiarezza sulla sua morte, si vuol capire se il suo sia stato un decesso naturale o se dietro ci sia, piuttosto, un caso di sfruttamento. Un esposto, a tal fine, è stato depositato alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere dal legale Giancarlo Pezzuti per conto della Flai-Cgil, in cui si chiede all'ufficio inquirente di fare, appunto, chiarezza. Il «sospetto più che fondato - spiega Giovanni Mininni, segretario nazionale della Fial-Cgil - è che dietro la morte di Narinder vi possa essere una delle tante storie di sfruttamento lavorativo e di riduzione in schiavitù. L'uomo aveva estese scottature sul corpo, e non aveva con sé il cellulare, che probabilmente gli è stato sottratto dai suoi sfruttatori. Per questo auspichiamo che la Procura disponga almeno l'autopsia sul corpo, per fugare ogni dubbio. Anche perché lo stesso Narinder, prima di morire, ha raccontato che lavorava presso un'azienda agricola e di allevamento di Castel Volturno, dove curava gli animali, in particolari cavalli e vacche». Fu la responsabile dell'associazione di volontariato L'Angelo degli Ultimi, Antonietta D'Albenzio, quel 5 luglio ad intervenire. Sulla salma non è stata fatta alcuna autopsia, ma la morte è stata derubricata come decesso naturale; il corpo è ancora alla sala mortuaria dell'ospedale, in attesa che dall'India arrivi il nipote del 38enne per riportarlo in patria. «Anche la morte nel 2015 di Paola Clemente, la bracciante tarantina morta nei campi di Andria - afferma Mininni - inizialmente fu trattata come un decesso naturale, ma poi si è capito che l'arresto cardiaco era stato causato dalle orribili condizioni di lavoro cui era sottoposta ogni giorno».

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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