Unioni civili, Mis Vicenza: colpo mortale a famiglia tradizionale e società italiana
Giovedi 12 Maggio 2016 alle 15:26 | 0 commenti
Riceviamo da Gian Luca Deghenghi, Direttivo Movimento Italia Sociale Vicenza, e pubblichiamo
In un momento storico nel quale le forze politiche mirano più alla conservazione o all’allargamento del consenso elettorale più che alla enunciazione di proposte chiare, basate su Valori, Ideali, principi e modelli di riferimento sui quali improntare i propri programmi, non rimaniamo per nulla sorpresi dalla definitiva approvazione, avvenuta ieri alla Camera, della legge sulle unioni civili per le coppie di individui dello stesso sesso.Â
Oltre a ritenere che ben altre siano le priorità del nostro Paese, intendiamo ribadire con chiarezza, rifiutando completamente la logica del compromesso, dell’ opportunismo e dell’uso della comunicazione “politicamente correttaâ€, che il Movimento Italia Sociale – M. I. S. è stato ed è tuttora nettamente contrario a questa legge, che ritiene un colpo mortale non tanto alla Famiglia tradizionale, quanto alla struttura ordinata e funzionale della società Italiana.
Rifiutiamo in toto la debole affermazione che siano stati concessi doverosamente diritti che fino ad ora erano stati negati ad una componente della società finora discriminata, e che questi diritti siano stati riconosciuti senza limitare quelli altrui.
Ipocrisia. Prova ne sia che le prerogative concesse ai contraenti delle unioni tra omosessuali superano quelle delle coppie di fatto eterosessuali, come nel caso del diritto alle pensioni di reversibilità . Innegabile, dunque, che se la concessione delle unioni omosessuali non lede i diritti altrui, pecca, a propria volta, di una evidente forma di discriminazione. La stessa discriminazione considerata intollerabile se applicata alle coppie gay, diventa tollerabilissima ora che ne saranno vittime le coppie di fatto eterosessuali. Aspettiamo di vedere, in un prossimo futuro, le conseguenze che la creazione delle nuove formazioni sociali avrà sulla tenuta del nostro già pericolante sistema pensionistico, giusto per capire se, per caso, non assisteremo alla lesione dei diritti dei nostri pensionati “deboliâ€, costretti magari a vedere messo in pericolo il proprio trattamento in un’ ottica di solidarietà con i nuovi aventi diritto. Oltre a questa non irrilevante questione, aggiungiamo che l’ inserimento delle coppie omosessuali nelle graduatorie per le case popolari e per l’ accesso ad altri servizi sociali potrebbero anche essere considerati un’ ulteriore diminuzione delle prerogative di quanti ne usufruivano fino ad oggi, cioè le “famiglie tradizionaliâ€. Tralasciando i pur significativi risvolti di ordine pratico ai quali abbiamo sopra accennato, giusto per chiarire come il fatto che la nascita delle unioni civili non tocchi i diritti di nessuno è quantomeno discutibile, vorremmo anche fare un accenno sulla deriva che stanno subendo il diritto e la legislazione, ridotti a conformarsi acriticamente ai cambiamenti della società perdendo di vista quei criteri di ordine superiore che ne dovrebbero ispirare l’ alto compito di improntare la regolamentazione dei comportamenti dell’ individuo in rapporto alla comunità . Ci sfugge, in sostanza, su quale base si passi per diritto la rivendicazione delle coppie omosessuali a costituire una famiglia.In conclusione, passando oltre queste pregiudiziali, magari discutibili e sulle quali è lecito il contraddittorio, ci teniamo a chiarire che ben altri motivi ci portano ad osteggiare quest’ ultima determinazione di un governo che consideriamo imbarazzante; motivazioni che potrebbero essere definiti ideologiche, ma che in realtà risiedono nell’ adesione a Valori e principi di ordine spirituale e morale, oltre che culturale, ai quali attribuiamo valore assoluto. Motivi sui quali non accettiamo la discussione, motivi che ci portano non concedere dignità di interlocutore a chi sostiene che due uomini o due donne, o chissà chi o cos’ altro, siano una famiglia e possano avere dei figli. L’ unico modello di Famiglia che accettiamo (sancito e privilegiato dalla Costituzione) è dato dall’ unione di uomo e donna, unico che prelude alla procreazione, alla perpetuazione della specie, che unica assicura la continuità e la prosperità della comunità nazionale.
Famiglia tradizionale come nucleo di base fondamentale ed insostituibile della società .
E difendiamo questo concetto massimamente in questo momento, nel quale gli attacchi alla Famiglia tradizionale ed il subdolo boicottaggio della stessa rischiano di renderci un popolo sterile, avviato ad estinguersi e ad essere sostituito dalle masse di immigrati che determineranno la fine della nostra identità di popolo.No, dunque, alle unioni civili; no alle adozioni per le coppie dello stesso sesso. Sì al diritto, questo sì sacrosanto, di un bambino di avere una madre ed un padre.
No, senza mezzi termini, senza incertezze, senza compromessi.
Per tutti questi motivi ci dichiariamo fin d’ ora pronti ad aderire a qualsiasi iniziativa per un referendum abrogativo che cancelli la legge sulle unioni civili.
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