Una valanga di felicità per l'Indipendenza Veneta: sabato a Venezia e sul Telegraph
Sabato 6 Ottobre 2012 alle 00:00 | 1 commenti
Gianluca Busato, Indipendenza Veneta - Sabato 6 ottobre sarà una giornata storica e memorabile, nella quale sarà oltrepassato il punto di non ritorno verso l'Indipendenza Veneta (qui il link a un articolo pubblicato sul prestigioso quotidiano britannico Telegraph sullo storico evento che si  terrà domani 6 ottobre a Venezia, organizzato da Indipendenza Veneta.
L'indipendenza è già nei fatti, in quanto la maggioranza assoluta dei cittadini veneti ha dimostrato a più riprese di volerla e con un tasso di favorevoli che aumenta di giorno in giorno.
Se è vero quindi, parafrasando Ernst Renan, che una nazione è un plebiscito di ogni giorno, allora la Nuova Repubblica Veneta è già una realtà e i cittadini veneti che sabato 6 ottobre prossimo saranno presenti a Venezia e firmeranno la risoluzione per la nostra indipendenza ne saranno gli autentici padri fondatori.
Non è un caso che ciò avvenga, oggi. È il frutto di più fattori che sabato 6 ottobre prossimo troveranno la propria congiunzione quasi astrale: tra di essi un'azione pianificata da anni, da parte di chi aveva compreso che la partitocrazia italiana era defunta prima di tutto perché non aveva più un pensiero, ma era diventata un puro coacervo di interessi personali e di ruberie fini a loro stesse e poi un momento storico irripetibile che ha aperto una finestra di cambiamenti epocali.
Il primo fattore è stato determinato dalla volontà - subito dopo l'approvazione della legge 85/2006 che ha eliminato l'odioso reato di opinione per chi perseguiva l'indipendenza - di aprire il movimento indipendentista agli intellettuali di cuore: la scelta coraggiosa di allora si rivela essere la scelta vincente di oggi. Grazie a tale intuizione abbiamo potuto nel corso di diversi anni selezionare una nuova classe dirigente veneta che ha saputo concepire una teoria e un'azione politica efficace e in grado di dare scacco alla pseudo classe dirigente italiana. Era infatti chiaro a tutti che i partiti italiani si erano trasformati in una sorta di "aziende commerciali" della politica, dove il pensiero e l'ideale appunto non potevano trovare spazio, perché minavano l'interesse di una casta autoproclamatasi re. Nel momento in cui si muove una squadra straordinaria di donne e uomini, determinati e preparati, animanti da un'ideale di cambiamento genuino, le speranze di resistere per chi difende posizioni di retroguardia sono poche, anzi nulle e l'indipendenza veneta diventa una conseguenza logica e del tutto naturale.
Una causa altrettanto importante che ha portato alla situazione odierna è un momento storico unico che segna il logico evolversi di un processo storico naturale che sta portando alla nascita di nuove comunità statuali indipendenti. La globalizzazione economica che si traduce in disintegrazione politica si è manifestata in diverse fasi storiche che ha portato al completo ridisegno del mappamondo. Dopo i paesi scandinavi, l'ex impero britannico, i paesi post-coloniali e la nascita delle nuove repubbliche che hanno portato al dissolvimento dell'unione sovietica, oggi il virus della felicità e dell'autodeterminazione dei popoli ha raggiunto l'Europa occidentale. La manifestazione oceanica per l'indipendenza della Catalunya, il prossimo referendum per l'indipendenza della Scozia e da sabato prossimo l'accelerazione improvvisa e straordinaria verso l'Indipendenza Veneta sono i segnali di un dissolvimento dell'Europa dei banchieri e la nascita dell'Europa dei Popoli, o della Federazione delle Nazioni Europee, per dirla con le parole di Josè Barroso, che ha dato il via libera dell'Unione Europea alla salutare rimappatura politica del vecchio continente.
La convergenza di tanti e straordinari fattori spiega la portata storica dell'evento di sabato prossimo: a Venezia il 6 ottobre ci sarà una valanga di felicità per l'Indipendenza Veneta!
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