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Una, cento, mille Catalogna. Mentre l'Europa dimentica l'Unione

Di Pietro Cotròn Domenica 9 Novembre 2014 alle 10:48 | 0 commenti

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Mentre l'Europa è unita solo per soddisfare gli interessi  e le brame di alcuni e nel tempo danneggerà anche quelli, aumentano le spinte centrifughe e oggi, dopo la Scozia, tocca alla Catalogna andare a una consultazione stavolta solo simbolica, ma che non fa che confermare il malessere di regioni euroepe come il Veneto, che col loro volersi "separare" dai Paesi d'origine manifestano un disegno che porterebbe a un'Europa ancora più divisa.

 A meno che il modello di questi movimenti regionali non porti a un'unione anche politica e legislativa di realtà più piccole e non solo a far sì che aumentino i casi Lussemburgo e che si rafforzi il moloch Germania, sempre più potente di fronte a Paesei rimpiccioliti e ulteriormente indeboliti.

Diamo, quindi, spazio ad altre opinioni, qui quelle dell'eurodeputato leghista Mara Bizzotto e del presidente di Plebiscito.eu, Gianluca Busato, sul referendume odierno in Catalogna per aprire una discussione che vada oltre i casi mediatici singoli.

 

L'eurodeputata Bizzotto a Barcellona per seguire il referendum per l'indipendenza della Catalogna
"La via catalana all'indipendenza modello per il Veneto e per una nuova Europa dei popoli"

"In Catalogna si sta scrivendo la storia, e il Popolo Veneto non può che guardare con grande favore quanto sta accadendo a Barcellona: il referendum per l'indipendenza della Catalogna e il braccio di ferro con Madrid sono paradigmatici di quanto potrà succedere tra non molto anche a casa nostra perché, sia chiaro, anche il Veneto voterà prima o poi il referendum per l'indipendenza da Roma e da uno Stato ormai sull'orlo del fallimento".
Lo dichiara l'europarlamentare leghista Mara Bizzotto, vicesegretaria nazionale della Liga Veneta Lega Nord, presente a Barcellona per seguire sul campo il referendum per l'indipendenza della Catalogna su cui sono puntati i riflettori di tutta Europa.
"Il voto in Catalogna può provocare un effetto domino in varie parti d'Europa e dare uno scossone positivo anche al Veneto, dove è in atto una forte mobilitazione per celebrare il referendum per l'indipendenza dopo che la Regione ha ufficialmente approvato la Legge per la consultazione referendaria" - continua l'eurodeputata Bizzotto, che anche in questi giorni sta tessendo i rapporti con il mondo delle Istituzioni catalane e con i rappresentati dei partiti e delle associazioni che sostengono la via referendaria per l'indipendenza da Madrid.
"Il caso catalano, che ha molte similitudini con la realtà di casa nostra, rappresenta un modello da studiare attentamente - conclude l'europarlamentare Mara Bizzotto - Se Roma, al pari di Madrid, dovesse ostinatamente opporsi al nostro sacrosanto diritto all'autodeterminazione, noi Veneti dovremmo avere la forza di reagire come i Catalani: tirare dritto per la nostra strada, organizzare il referendum ed innescare con il voto una rivoluzione, pacifica e democratica, per la libertà della nostra terra".
On. Mara Bizzotto
Parlamentare Europeo Lega Nord

 

La via politica all'indipendenza riscuote successo
Dopo Eva Klotz (STF) per il Sud Tirolo, anche Junqueras (ERC) per la Catalogna indica la strada indicata da Plebiscito.eu per l'indipendenza del Veneto

Domani a Treviso daremo il via al progetto istituzionale della Repubblica Veneta. L'appuntamento è alle ore 9.30 presso l'hotel Maggior Consiglio. Sono previsti diversi interventi di presentazione delle prime idee programmatiche in vari settori.
Come veneti daremo il nostro massimo sostegno al Popolo Catalano, impegnato in una importante giornata di celebrazione della libertà di espressione, attraverso una consultazione popolare per l'indipendenza della Catalogna, che secondo modalità ovviamente caratteristiche, segue il corso dell'esperienza già fatta dal Popolo Veneto il 16-21 marzo 2014, con un pronunciamento plebiscitario a favore dell'indipendenza che ha raggiunto l'89,10% dei votanti con oltre 2 milioni e 100.000 veneti favorevoli.
Domani sarà anche il momento ideale per fare la chiarezza che serve sui percorsi per ottenere la piena indipendenza del Veneto, nel momento in cui si fa evidente che alcune proposte che facevano leva sull'impegno della Regione Veneto e della rappresentanza leghista sono venute meno, sacrificate sull'altare della politica italiana. La misera cifra finora raccolta di 76.000 euro sui 14 milioni necessari per poter dare corso alla legge regionale 16 lo stanno a testimoniare, seppellendo le residue speranze di alcuni di poter organizzare in breve tempo un nuovo referendum regionale per l'indipendenza del Veneto. A questo ritmo la cifra si raggiungerebbe nel 2029.
Ancor meno realistico è poi pensare di fare una dichiarazione unilaterale di indipendenza partecipando alle elezioni regionali come intendono fare alcuni indipendentisti o pseudo-tali in coalizione con la Lega Nord, Forza Italia, Fratelli d'Italia et similia.
Sapere queste cose non è un male, in assoluto, anzi. Infatti, tali notizie permettono di fare chiarezza. Chiarezza innanzi tutto sul metodo da non seguire per realizzare concretamente l'indipendenza?
Il percorso individuato da Plebiscito.eu, che prevede invece un accordo politico che in cambio della nostraimmediata indipendenza veda il pagamento di una parte del debito pubblico italiano in pro quota, ora riscuote sempre più successo e seguito anche internazionale. Dopo infatti la Süd-Tiroler Freiheit di eva Klotz, giovedì scorso è stata la volta di Oriol Junqueras, leader di Esquerra Republicana de Catalunya (ERC), primo partito catalano, che in un'intervista aBloomberg ha ripercorso per la Catalogna la medesima strada aperta da Plebiscito.eu per il Veneto.
Ciò ci rende particolarmente felici, in quanto l'aver individuato per primi il percorso concreto per ottenere la nostra libertà implica anche la responsabilità di aver intrapreso una strada che assicuri la libertà e il benessere dei Popoli che seguono in modo civile e con mezzi della modernità la via della propria autodeterminazione. L'indipendenza, in un modo sempre più interdipendente, si persegue con la capacità certamente di dare ascolto ai segnali che provengono dalla pancia, ma anche facendo battere il proprio cuore, mettendo in moto la propria testa e perseguendo senza indugio l'azione di responsabilità che ne consegue.
Per questo i veneti consapevoli domani mattina si troveranno a Treviso, per dare inizio al Progetto Istituzionale della Repubblica Veneta.
Gianluca Busato
Presidente - Plebiscito.eu

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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