Una battaglia contro le ipotesi di vendita della campagna dell'Ipab a S. Pietro Intrigogna
Sabato 7 Gennaio 2012 alle 10:54 | 0 commenti
Riceviamo da Piero Cazzaro e pubblichiamo.
Condivido pienamente l'intervento di Luciano Parolin contro la vendita del patrimonio rurale pubblico. E per cominciare direi che una battaglia si dovrebbe avviare al più presto contro le ipotesi di vendita della campagna di proprietà IPAB a S. Pietro Intrigogna, quantificabile in varie centinaia di campi vicentini. Il grande Cicero proponeva di costruirci un autodromo, mentre l'integerrimo Rolando la voleva offrire a Madonna (la pop-star, tanto per intenderci), perchè avrebbe potuto coltivarsi i pisellini biologici ...
Entrambe le balzanate risultano ampiamente documentate da servizi del Giornale di Vicenza.
Mi chiedo: se per il Dal Molin un movimento ha mobilitato mezzo mondo, la politica locale è insorta ed il Sindaco si è strappato le vesti e se per alcuni alberi secolari sono state sollevate vivaci reazioni, .... si potrà , invece, assistere passivamente a fine anno (scadenza dei contratti di affitto) all'accaparramento di tale partita ad opera di qualche speculatore che a detta dei residenti sta accarezzando l'idea?
Allora che il Comune dia il buon esempio allo Stato con un vero progetto di agricoltura periurbana, incentivando cooperative di giovani e offrendo la terra per colture specializzate, orti urbani e residenze per anziani autosufficienti, visto che vi sono varie fattorie, tra cui ,Villa Rubini (nella foto da la Domenica di Vicenza, ndr), ovviamente previa ristrutturazione...
A titolo indicativo suggerisco di vedere questo sito:
Cioè come conclude Parolin nel tuo interevento propongo che:
1- vengano escluse attività speculative e che i progetti a favore degli agricoltori vecchi o nuovi, abbiano prezzi equi.
2- si favorisca l'agricoltura di piccola scala, l'unica che può sfamare il mondo senza causarne il dissesto.
3- si prediligano progetti di agricoltura solidale, con poche macchine.
4- vengano individuati nelle associazioni dei consumatori i soggetti mediatori tra le istituzioni
5- si renda possibile la costruzione di abitazioni rurali a basso impatto ambientale costruite ad esempio col legno. Questo perché chi lavora la terra deve poterla abitare.
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