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Un piccolo cimitero islamico a Vicenza, coraggiosa scelta politica. Ma l’integrazione non è raggiungibile con i cimiteri

Di Citizen Writers Mercoledi 14 Dicembre 2016 alle 16:15 | 0 commenti

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Riceviamo da Mustapha Ouanit e pubblichiamo
La Costituzione italiana prevede il diritto di culto. Come prevede anche la possibilità, per gli appartenenti a tutte le religioni, di essere sepolti secondo il proprio rito. La risposta dell'amministrazione comunale di Vicenza alla concessione di un terreno idoneo per la sepoltura delle salme di fede musulmana è un'ottima ricompensa per la comunità islamica anche se l’obiettivo dell’integrazione, come sappiamo tutti quanti, non è certo raggiungibile attraverso i cimiteri!

Si tratta, comunque, di una coraggiosa scelta politica e di un'importante dimostrazione di rispetto e di attenzione. Oggi ci sono molti ricongiungimenti familiari e i figli di chi muore sono spesso nati in Italia. Il rimpatrio, che già era problematico, ora non ha più significato.

Nel vicentino ci sono circa 14 mila fedeli islamici provenienti da vari paesi di fede islamica. La richiesta di avere un cimitero musulmano, nasce da un’esigenza che non si può più trascurare. Il riferimento è legato propriamente alle nascite che formano nuove famiglie qui in Italia. Oggi è qui in Italia che cresce la seconda generazione di immigrati ed è qui che abbiamo bisogno di un luogo per la sepoltura dei nostri defunti. Finora le salme sono sempre state rimpatriate in terra d’origine anche se il rimpatrio ha spese onerose da sostenere. Innanzitutto richiede una colletta per pagare le spese del viaggio, che si aggirano intorno ai 4 mila euro, e che viene raccolta tra i fedeli alla cerimonia funebre a cui i fedeli sono tenuti ad andare. Questa situazione rende più rispondente alle necessità la soluzione di seppellire i propri cari in terra d’accoglienza anche per via del succedersi delle generazioni di immigrati.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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