Quotidiano | Categorie: Politica, Diritti umani

Un permesso di rifugiato per sentirsi uomini

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 28 Ottobre 2012 alle 20:09 | 0 commenti

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Irene Rui, Responsabile politiche migratorie PRC-FdS di Vicenza - Persone provenienti dal Ghana, Mali, Senegal, lavoratori immigrati, scappati da guerre e persecuzioni politiche dal loro Paese, e approdati in Libia per poi fuggire di nuovo dopo la rivolta capeggiata dall'Europa e fomentata dagli USA, in Italia, dove i barconi della morte e della salvezza li hanno scaricati. Sono uomini che non possono far ritorno, circa 40 che vivono da un anno e mezzo a Vicenza, che si confondono con altri extra comunitari, sbandati in cerca di una stabilità.

Persone costrette a vivere aspettando un permesso per rifugiati che non arriva, a vivere da un alloggio collettivo all'altro, a perdere la possibilità di alloggio se non vi rientrano alla sera, magari perché sono andati alla vana ricerca di un lavoro regolare. Lavoro che non esiste per loro, perché non hanno un permesso. Persone dimenticate, tranne quando si fanno sentire con qualche manifestazione e ai quali la stessa Amministrazione Vicentina, non è riuscita ad ottenere una risposta al loro grido, probabilmente perché non è intervenuta con decisione verso le autorità, ma in forma debole, quasi a dire ci abbiamo tentato, ma abbiamo le mani legate. Persone la cui dignità è spezzata e sono preda dello sfruttamento del caporalato, della mafia presente anche al Nord; utilizzati nei lavori edili, li troviamo nei cantieri lungo le autostrade o in quelli immobiliari in sub appalto, o nei campi per le raccolte stagionali.

Persone una volta cacciati dalla struttura ricettiva che li ospita, costrette a vivere di espedienti e a dormire in posti di fortuna ai margini della società,
Persone che non vogliono assistenza, ma un permesso da rifugiato alla pari degli altri profughi libici, perché anche loro erano là, anche loro vivevano in Libia, pur essendovi immigrati. E' un loro diritto, per sentirsi di nuovo uomini e utili alla società, per mantenere le proprie famiglie che non potranno rivedere mai.
Rifondazione Comunista sostiene la lotta dei profughi per il permesso per rifugiati, e chiede alle autorità competenti di prodigarsi affinché questo diritto non sia negato. Non è sufficiente averli accolti, aver dato loro un tetto, averli iscritti a corsi di lingua italiana, averli occupati come giardinieri o operatori stradali. Questi sono palliativi che non risolvono la questione da loro posta.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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