Un patto di stabilità regionale per sbloccare 70 milioni di euro per i comuni veneti
Venerdi 27 Maggio 2011 alle 23:13 | 0 commenti
AnciVeneto - E' stato ribadito all'incontro di oggi con il sottosegretario Giorgetti, dopo essere già stato più volte lanciato da Anciveneto. Ci potrà essere la revisione di certe sanzioni sui bilanci degli anni passati, ma attenzione a non sforare in questo 2011.
Nell'anno 2010 i Comuni veneti nel loro complesso hanno messo assieme 70 milioni di euro come avanzi di amministrazione, a fronte di 9 milioni di euro di sforamento dei rispettivi patti di stabilità . Sono le cifre comunicate all'incontro di oggi a Rubano con il Sottosegretario all'Economia Alberto Giorgetti, organizzato dall'Anciveneto.
70 milioni presenti nelle casse comunali, secondo i dati forniti da Pasqualino Castaldi dirigente del Ministero del Tesoro, che sono indice di virtuosità generale. Ma che, soprattutto, potrebbero essere impiegate nelle attività amministrative, spesso ingessate dai patti di stabilità comunali: sarebbe possibile grazie a un corrispettivo patto regionale, che permetta alle municipalità di impiegare parte della cifra complessiva degli avanzi per le proprie esigenze specifiche, mantenendo nel contempo il rispetto dei parametri nel complesso di un ambito regionale. L'Anciveneto, che sostiene da tempo questo tipo di patto, chiede una sua formulazione quanto prima, per accompagnare al meglio il processo federalista. "Il patto a livello regionale sarà applicato con il nuovo statuto, ma si rischia di andare a novembre -ha esordito il presidente dell'Anci regionale Giorgio Dal Negro.-Tutti i problemi per l'approvazione dei bilanci, per le relative sanzioni e per la gestione amministrativa in generale restano". Dal Negro ha rilanciato anche la questione del federalismo demaniale.
Giorgetti ha recepito le istanze: "Il federalismo porterà i suoi frutti non prima del 2013-2014. Tornerò a far presente alla Regione Veneto l'urgenza dello Statuto. Rivedremo, a livello contabile, le sanzioni riferite agli sforamenti passati; valuteremo anche il caso dei sindaci che hanno ereditato lo sforamento dalle precedenti amministrazioni. Anche l'approvazione dei bilanci potrà slittare più in là ". L'importante per gli amministratori sarà non sforare per questo 2011, altrimenti si rischia l'ineleggibilità successiva. "Mentre per il Federalismo demaniale, ci possiamo sentire a fine giugno con un incontro specifico, dove vi potrò dare conferme di quanto discusso oggi".
A loro volta gli esperti presenti hanno fornito delucidazioni sui cambiamenti in atto. "Continueremo ad andare in direzione di una maggiore trasparenza, tracciabilità dei tributi e responsabilizzazione degli enti locali -ha spiegato Marco Mazzoni, dottorando in diritto costituzionale dell'Università di Padova-. Ci sarà un'imposta municipale propria che sostituirà Ici, Irpef e relative addizionali, che i Comuni potranno applicare con una variazione dello 0,76 per cento: significa che, se le amministrazioni saranno sufficientemente virtuose, i cittadini avranno un carico fiscale decisamente ridotto. Quindi è prevista un'imposta municipale secondaria che accorperà nove precedenti tributi (come la Tosap)". Quanto alla compartecipazione dell'Iva e alla cedolare secca, che rischiano di penalizzare i Comuni con minori attività commerciali e minor numero di abitazioni, interverrà un fondo regionale di riequilibrio
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