Un anno senza soste
Martedi 1 Gennaio 2013 alle 00:01 | 0 commenti
Buon anno. Oggi vi regaliamo da VicenzaPiù n. 247 e BassanoPiù n. 9 dal 19 dicembre 2012 in edicola e sfogliabili comodamente online dagli abbonati  un sintetico excursus del nostro lavoro anche nel 2012 per l'informazione indipendente e non finanziata da contributi pubblici. Impegnandoci, col vostro supporto, a fare per il 2013 lo stesso. E di Più.
Sono 12 mesi intensi quelli descritti, analizzati e declinati da VicenzaPiù come da BassanoPiù in un 2012 che volge al termine. Infrastrutture, collegamenti tra affari e politica, novità e vecchie conoscenze sono la base di partenza per i fatti del 2013
È stata una sgroppata lunga un anno quella di VicenzaPiù. Una sgroppata durante la quale gli approfondimenti, le inchieste i temi trattati sulle pagine del periodico hanno trovato complemento e completamento sul portale vicentino, su quello bassanese nonché su quelli di Schio, Thiene e Montecchio Maggiore.
In realtà la corsa di VicenzaPiù nel 2012 aveva avuto un prologo con l'ultimo numero del 2011 nel quale si affrontavano due argomenti con cui si chiude l'annata in corso. La vicenda Valsugana, con una lunga analisi dell'ingegnere Alberto Baccega e un corsivo in cui si accendevano i fanali su una figura chiave di palazzo Trissino: Diego Fontana, potentissimo responsabile dell'ufficio decentramento e attuale direttore-segretario della Opera Pia Cordellina
Il 2012 vero e proprio però comincia con il sequel sullo stesso Fontana (numero 226). In abbinata il periodico punta i fanali sulle contraddizioni dell'arrivo di Gildo Salton nel Gruppo Aim. Il manager di provenienza Ascopiave oggetto di critiche ad ampio spettro dopo la sua dipartita. Se si scende di scala ma si guarda all'interesse dei cittadini in rriferimento alla vita minuta VicenzaPiù, sempre sul numero 226 con la storia «paradossale» del marciapiede incompiuto in viale della Pace. Che è rimasto tale. Ma la parte del leone nel numero la fa la vertenza Marlane-Marzotto che diviene un verso e proprio caso mediatico locale solo dopo i servizi pubblicati da VicenzaPiù. Cui si aggiunge un'altra inchiesta sul caso Despar-Valdastico sud, sull'affaire Lonigo piscine e sullo «scandalo della cava di Travettore» a Rosà .
Il numero 227 invece si apre con la notizia della Cassazione che a Roma giudica illegittimo il sequestro di parte dell'articolo che Vicenzapiu.com aveva pubblicato sul caso Cis Filippi. E mentre il periodico continua ad analizzare i retroscena del caso Aim, nel Bassanese vengono passate ai raggi X le liason dangereuse tra il sindaco Rossella Olivo e Stefano Giunta, politico di primissimo piano che siede sugli scranni del consiglio della città del ponte. Sullo sfondo i j'accuse del consigliere romanese Giampalo Lorenzato. Di ritorno nell'hinterland del capoluogo berico VicenzaPiù accende i riflettori sulla vicenda Acque Vicentine e sulle pendenze con l'amministrazione di Creazzo.
In febbraio, e precisamente col numero 228 si inaugurano gli approfondimenti sulla Spv. La più importante opera pubblica del Veneto dopo il Mose. Una infrastruttura realizzata col cosiddetto project financing che continua a scatenare polemiche e critiche e che vede il muro contro muro tra sostenitori e oppositori. Sempre la Spv finisce nel mirino del numero 229 con un titolo ad effetto («La benna di Binnu») che farà il giro dei social media. Appalti, intrecci finanziari e opacità diffusa sono il fil rouge che lega i principali servizi del numero stesso.
Passano 15 giorni e il periodico approda al numero 230. Stavolta è l'Ovest Vicentino a farla da padrona. Un servizio su Trissino porta all'attenzione del pubblico il conflitto di interessi in capo all'assessore all'ecologia Cecilia Fochesato, sua la delega all'ambiente e la contemporanea presenza come manager di spicco del gruppo Rino Mastrotto. Contemporaneamente VicenzaPiù comincia ad approfondire la questione dell'impianto per il trattamento dei fanghi conciari in Valchiampo.
Nell'edizione successiva si torna a parlare con dovizia di particolari di Aim. Ci sono le rivelazioni dell'ex membro del cda Bruno Carta che pone dubbi sull'operato della procura in merito al processo che vede tutt'ora imputati Giuseppe Rossi, Gianni Giglioli e Carlo Valle. Non mancano approfondimenti sul caso Rocchetta e le relative liason societarie tra la famiglia Pigato e l'ex calciatore calciatore Paolo Rossi. Ma soprattutto VicenzaPiù comincia a sviscerare la questione dell'ospedale di Santorso pubblicando una intervista verità all'ex consigliere regionale del Pd Claudio Rizzato.
Per il numero 232 tiene banco la vicenda di Enrico Hornbostel. I suoi guai bancari e finanziari diventeranno uno degli emblemi di un sistema economico che scarica il peso delle incombenze e della concorrenza e che lascia al sicuro il grande capitale. Il titolo scelto per la copertina («Morire di banca») non è casuale. La vicenda Hornbostel infatti, nel silenzio più totale dei media berici, finirà invece su quelli nazionali. Nell'uscita successiva è il turno di un nuovo approfondimento sulle turbolenze che agitano la BpVi. O meglio che ne agitano i sonni del presidente Gianni Zonin a causa dei giudizi non lusinghieri emessi dalle agenzie di rating. Al contempo il magazine diretto da Giovanni Coviello dedica un nuovo approfondimento alla vicenda Aim Salton e la cosiddetta voragine di Sinergie. La copertina («Fangomat») è nuovamente dedicata alla querelle attorno al progetto dell'impianto per lo smaltimento dei fanghi. Rispetto al quale gli enti preposti non hanno voluto rendere pubblica la intera documentazione di riferimento.
VicenzaPiù macina copie sino a giungere in maggio quando dedica un ampio servizio ai rapporti tra la Gemmo impianti, l'entourage dell'ex governatore del Veneto Giancarlo Galan e la giunta vicentina. Si parla poi dei collegamenti con la vicenda del Muos di Niscemi e dei lati oscuri della vicenda che mettono al centro dell'approfondimento ancora la Gemmo.
Per l'edizione 235 VicenzaPiù mette "in catalogo" sei argomenti ancora oggi assai dibattuti. C'è il caso Mirror, con alcuni addetti alle pulizie del comune che sarebbero, almeno stando alle denunce di Cub, oggetto di un trattamento scorretto da parte della loro cooperativa. Ci sono i quesiti inevasi per BpVi. C'è un nuovo approfondimento sul caso Fontana. Il piano di lottizzazione di San Pio X viene passato poi ai raggi X, mentre si ritorna a parlare dei collegamenti ancora da chiarire tra ambiente e Valdastico sud. Nel Bassanese invece si parla di un altro argomento che comincia a surriscaldare gli animi. Si tratta della Valsugana bis. Un'opera strettamente legata ai destini della Spv.
Il 9 di giugno (236) tocca invece alla questione Elena Donazzan. Si passano al setaccio i rapporti tra l'assessore veneto all'istruzione e alcuni soggetti destinatari di fondi o affidamenti regionali. Finiscono così nel vortice la famiglia bassanese Jannacopulos, Rete Veneta e la Irigem. Nel Bassanese i servizi fanno scalpore. Il magazine trova spazio anche per una riflessione più culturale dando spazio alla discussione sul cosiddetto downsizing oggetto del libro di Simone Perotti presentato a Montecchio Maggiore. Frattanto comincia a deflagrare il caso Uil Bts.
Caso che terrà banco nel numero successivo. Alcuni sindacalisti della Uiltrasporti, nel silenzio dei referenti superiori, si accusano di malversazioni e comportamenti impropri al limite del codice penale. Si cominciano nel frattempo a delineare alcuni tratti del M5S nel Vicentino e si analizza più in profondità l amateria urbanistica con gli accordi pubblico-privato.
L'estate si avvicina. La temperatura pure. Anche quella del caso Uil-Bts. VicenzaPiù pubblica nuove carte scottanti rispetto alle beghe interne al sindacato mentre la segreteria provinciale e regionale di Uil mantengono il silenzio sul cosiddetto caso Maule. Sempre nello stesso numero viene dato conto della battaglia vinta da VicenzaPiù in Cassazione per il dissequestro per una porzione di servizio relativo alla cosiddetta vicenda Cis Filippi. Nel mentre su Aim e sul ruolo esercitato a San Biagio dal direttore Dario Vianello continua a parlare Gianni Giglioli. BassanoPiù, che assume via via una maggiore fisionomia locale, comincia ad occuparsi in modo approfondito della prossima chiusura del tribunale.
A fine luglio Achille Variati lancia la sua volontà di sottoporre al meccanismo delle primarie la sua candidatura bis alle amministrative del 2013 (numero 239). Le primarie si faranno per le politiche ma per le municipali rimangono una pia speranza per pochi supporter del Pd. Parallelamente VicenzaPiù continua ad approfondire il caso Uil nel più totale silenzio degli altri media. A Villaverla invece esplode una polemica violentissima tra il sindaco Ruggiero Gonzo ed il M5S. Oggetto del contendere è la nomina del leghista Gianfranco Vivian come revisori dei conti nonostante un precedente penale per appropriazione indebita. I grillini contestano duramente la scelta. Da settimane si parla oltretutto del libro che l'ex direttore del GdV Giulio Antonacci dovrebbe dare alle stampe. VicenzaPiù ne anticipa qualche spizzico. BassanoPiù dal canto suo dedica uno speciale di due pagine al caso della Valdastico Nord. Nel servizio si getta una luce sugli intrecci tra politca, mondo degli affari e della progettazione che ruotano attorno ad un'opera che il Trentino non vuole e che il vicentino accetta o caldeggia.
Le ferie estive corrono veloci e il 15 settembre VicenzaPiù torna a parlare del caso Mirror. Ma soprattutto trova spazio una lunga digressione sulla vicenda Pluto che dai primi del mesi ha fatto potentemente capolino sui media locali. Al contempo si ritorna a parlare della vicenda amianto Marzotto e si apre uno squarcio sul polo ospedaliero di Santa Lucia tra progetti importanti e aspettative meno altisonanti. Sempre nel numero 240, specie nel Bassanese, fa scalpore l'esposto di Ferdinando Francescon, volto noto del Pdl padovano, che mette sulla graticola Donazzan e le sue liason con Irigem.
Sul numero 241 è ancora la coop Mirror a tenere banco mentre alla ribalta vicentina arriva anche il libro di Pietro Mazzaro i Padroni del Veneto dove il potere galaniano degli anni 2000 è declinato con dovizia di dettagli in salsa berica. VicenzaPiù offre anche ampio spazio ai licenziamenti temuti per una sessantina di dipendenti della Chimento, mentre sulla gestione dei fondi regionali l'onorevole Sergio Berlato del Pdl attacca la sua compagna di partito nonché assessore Donazzan.
Due settimane dopo campeggia sulle pagine del periodico un lungo approfondimento sul caso Fontana. Un posto particolare lo merita la vicenda della assemblea rovente sul nosocomio di Santorso mentre proseguono le polemiche sulal salubrità dell'acqua attorno ai cantieri della A31 sud. Sul numero 246 c'è una ampia analisi sulle prospettive del sindaco e delle minoranze in vista delle elezioni del 2013 mentre nel 244 Giglioli ritorna a parlare di San Biagio annunciando un esposto alla procura della Corte dei Conti. Appresso viene pubblicato un servizio sulle contraddizioni della giunta nella approvazione del nuovo piano degli interventi. Si parla della vicenda del bimbo rasato e dei rischi ambientali paventati a ridosso dei cantieri Spv dal comitato Cdst. A Bassano deflagra invece in tutta la sua potenza il caso Ecotrasporti.
Nel numero successivo si fanno invece le pulci alla mostra Raffaello Versus Picasso, e allo stesso tempo si dà conto della querelle dialettico giudiziaria tra Federico Formisano e Bruno Carta, con quest'ultimo che chiede i danni al primo per una frase ritenuta offensiva durante un consiglio comunale del 2009. Ma soprattutto c'è una disamina sulla fine, ingloriosa, del Cis di Montebello.
Si finisce con una intervista al nuovo presidente dell'Opera pia Cordellina Mario Zocche che annuncia aria fresca nell'ente di beneficenza.
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