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La Confcommercio stoppa Cis e Vicenza Est. Ultimo appello da Rebecca per Ptcp condiviso

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 15 Marzo 2011 alle 10:30 | 0 commenti

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Confcommercio Vicenza - A lanciarlo è il presidente della Confcommercio Sergio Rebecca, con una lettera a tutti i consiglieri provinciali
La Confcommercio di Vicenza lancia l'ennesimo avvertimento sul rischio di dotare il territorio di un Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale dalle maglie larghe e facilmente aggirabili in materia di commercio. E lo fa appellandosi, tramite una lettera a firma del presidente Sergio Rebecca, ad ognuno dei consiglieri provinciali chiamati a votare oggi in consiglio il nuovo PTCP, dopo le "correzioni" apportate di recente.

"Considerato che il Consiglio Provinciale è chiamato ad esprimersi sulle osservazioni presentate - si legge nella lettera inviata - e che il Presidente Attilio Schneck ha più volte ribadito che "quello che chiede l'Ascom è anche la nostra filosofia", si chiede di valutare puntualmente e in modo esplicito gli effetti dell'eventuale recepimento delle osservazioni che interessano direttamente o indirettamente il settore commerciale". Secondo quanto segnalato dall'Associazione sono gli articoli 8, 78, e 91 quelli dove prestare la massima attenzione. Il rischio, altrimenti, è di ritrovarsi a dover fare i conti con una programmazione urbanistico-commerciale del territorio provinciale inefficace sotto il profilo del blocco a ulteriori insediamenti di grandi strutture di vendita e senza alcun potenziamento alla salvaguardia del commercio in aree urbane e nei centri storici.
Ad esempio - si legge nella nota inviata ai consiglieri provinciali - "va impedito che l'attuazione del nuovo centro commerciale sull'area CIS sia resa possibile attraverso un semplice accordo tra la Provincia e i comuni limitrofi (senza individuare quali), considerato che il PATI di Montebello (che comprende l'area CIS) è stato elaborato in copianificazione prima dell'adozione del PTCP, aggirando così l'obbligo della redazione di un PATI tematico per i comuni attestati lungo la S.R. 11";
O ancora: "va evitato che la ridefinizione dell'ambito e del significato del progetto Vi.Ver per il PATI tematico relativo al settore commerciale escluda l'obbligo del coordinamento commerciale tra i comuni non attestati sulla S.R. 11: Arzignano, Brendola, Chiampo, Lonigo, Montorso Vicentino, Zermeghedo e il settore ovest del Comune di Vicenza. Sarebbe infatti deleterio che l'obbligo del PATI tematico per i comuni appartenenti all'ambito Vi.Ver fosse "aggirabile" con semplici accordi tra la Provincia e i singoli comuni".
Infine - avverte Confcommercio - per quanto riguarda il Capoluogo, "il blocco alle grandi strutture di vendita non deve essere aggirato né rimuovendo le prescrizioni per demandarlo a futuri atti di indirizzo; né escludendo il Comune di Vicenza dall'obbligo di redazione di un PATI tematico sul commercio; e nemmeno svuotando l'accordo di programma (L.R. 11/04 art.7) di efficacia per relegarlo a generico accordo (ex art. 15 della L.241/1990)".
Nella sostanza, come Confcommercio sostiene da sempre, con l'obiettivo preciso di preservare l'equilibrio tra le diverse tipologie commerciali e garantire un servizio distributivo capillare sul territorio, va fermata l'ulteriore espansione della grande distribuzione commerciale, puntando, invece a salvaguardare il commercio di vicinato, a sostenere i centri commerciali naturali nelle aree urbane e nei centri storici.
Secondo l'Associazione, l'approvazione in Consiglio provinciale del PTCP, vale a dire di un documento che sarà la guida della programmazione del territorio per gli anni a venire, richiede la forza e la capacità di rigettare normative che portino con sé schematismi aggirabili e facili scorciatoie. La fiducia va semmai espressa nei confronti di una programmazione sul futuro sviluppo del territorio che, al di là di verificare la fattibilità degli interventi di trasformazione proposti, sia sostenibile sul piano progettuale, della sostenibilità


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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