Ultimi dati Istat, Langella: occupazione e riforme, un fallimento
Giovedi 2 Luglio 2015 alle 14:56 | 0 commenti
Giorgio Langella, PCdI Veneto
Non più tardi di qualche giorno fa Matteo Renzi con la solita prosopopea dichiarava: «l'economia sta tornando alla crescita». L'ottimismo del presidente del consiglio veniva puntualmente smentito dalla dura realtà dei dati sull'occupazione. Qualcuno dirà che la crescita non c'entra con l'occupazione, che bisogna vedere le cose in prospettiva, che prima ci deve essere l'aumento della produzione e poi si potrà parlare di posti di lavoro, che ci vorranno mesi per vedere i risultati del “jobs act†…Però, i dati ISTAT relativi a maggio dimostrano quello che chiunque può vedere frequentando le fabbriche e uffici: una sofferenza crescente, crisi, cancelli chiusi, delocalizzazioni … un'attività produttiva che mostra una “pigrizia†diventata ormai endemica.Â
I dati sono impietosi per Renzi e soci: tra aprile e maggio di quest'anno la forza lavoro è calata di 64.000 unità ; a maggio gli occupati sono stimati in 22.330.000 (62.000 in meno rispetto ai 22.392.000 di aprile), i disoccupati sono 3.157.000 (solo 2.000 in meno rispetto ai 3.159.000 del mese precedente); gli inattivi risultano essere 14.050.000 (36.000 in più rispetto ai 14.014.000 stimati in aprile). Per quanto riguarda i giovani tra i 15 e i 24 anni i dati rivelano una diminuzione degli occupati (893.000 in maggio e 919.000 in aprile). I tassi di disoccupazione sono tragicamente stabili rispetto ad aprile Il tasso di disoccupazione generale è del 12,4% e quello giovanile è del 41,5%.
Si dirà che è vero ma che il riferimento viene fatto con risultati, quelli di aprile, che evidenziavano un “picco†frutto delle cosiddette riforme del governo Renzi. Forse si sosterranno ancora le parole entusiastiche di Renzi e ministri vari alla vigilia delle elezioni regionali sugli ottimi risultati ottenuti grazie alle “riformeâ€, dal “jobs act†alle varie decontribuzioni per i nuovi assunti. Bisogna aspettare perché ci sono vari indicatori che indicano che la crescita è imminente, anzi è già cominciata.
E, allora, andiamo a vedere cosa è successo dall'inizio dell'anno comparando i dati di maggio con quelli di gennaio. La forza lavoro totale aumenta di 31.000 unità . Questi nuovi potenziali lavoratori producono un aumento di occupati di sole 2.000 unità e l'aumento di 29.000 disoccupati. Praticamente il 93,5% dei nuovi potenziali lavoratori non hanno trovato lavoro. Per quanto riguarda i giovani, gli occupati diminuiscono di 13.000 unità e gli inattivi aumentano di 8.000 unità .
Si potrebbe definire che siamo di fronte a una “stabile decrescitaâ€, a un costante declino del lavoro che smentisce nei numeri e nei fatti l'ottimismo propagandistico di Renzi e dei suoi ministri da sempre capaci solo di attuare i diktat di Commissione europea, BCE e FMI. Quella “troika†che adesso si fa chiamare “Istituzioni†e che vuole imporre alla Grecia ulteriori umilianti sacrifici ai più poveri. Le politiche imposte dalla troika si dimostrano un fallimento per i lavoratori, i pensionati, i giovani. Forse serviranno agli speculatori, a chi gioca con la finanza, a chi fa grandi profitti sul lavoro degli altri, a chi vuole privatizzare tutto (dalle industrie strategiche alla sanità , all'istruzione).
I governi italiani che hanno “gestito†la crisi lo hanno fatto tutti con un occhio di riguardo verso chi ha creato la crisi e colpendo i diritti conquistati da lavoratori e pensionati in decenni di dure lotte. Lo hanno fatto con il cappello in mano, accettando qualsiasi imposizione da parte delle “Istituzioni†che sono un vero e proprio “braccio armato†del capitalismo europeo e statunitense. Senza alcuna dignità hanno svenduto la sovranità nazionale.
I penosi spettacolini ai quali è abituato Renzi di fronte ai potenti di turno (da Angela Merkel a Wolfgang Schäuble) dimostrano la mediocrità politica del personaggio e l'assoluta mancanza di qualsiasi barlume di decenza. Le sue dichiarazioni contro il governo greco, quelle critiche che ripetono pedissequamente le frasi dei peggiori reazionari europei, dimostrano oltre che sudditanza rispetto ai più forti anche la totale mancanza di solidarietà verso chi si trova in condizioni leggermente peggiori delle nostre. È una guerra tra poveri simile a quelle che Renzi vuole accendere per ogni controriforma che fa votare con la fiducia (pensionati contro giovani, lavoratori privati contro quelli del pubblico impiego, occupati contro disoccupati …). Dopo oltre un anno dal suo insediamento, Renzi si rivela per quello che è, un burattino a capo di un governo fantoccio, un servile esecutore di ordini altrui. Forse il governo greco verrà schiacciato e scacciato dalla forza di chi ha il potere economico e finanziario, ma almeno sta tentando di difendere la dignità , la sopravvivenza e la sovranità del suo popolo.
È importante dare solidarietà al popolo greco e al suo governo. Anche se non ce ne accorgiamo, se siamo bombardati da un'informazione di parte, siamo tutti coinvolti in un disegno a-democratico che vuole sottomettere i cittadini e il loro benessere ai privilegi della finanza e di quei pochi che posseggono la ricchezza dei paesi. Partecipiamo alle manifestazioni che si terranno domani, 3 luglio, in tutte le principali città italiane e venete (a Vicenza sarà davanti alla Prefettura alle 18.30) a favore del popolo greco. La loro resistenza alle imposizioni della troika è anche una nostra battaglia.
Non possiamo continuare ad accettare che i privilegi di chi ha creato la crisi vengano pagati dalla povertà dei popoli.
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