Ulss 6, M5S: ancora blocchi delle prenotazioni e disservizi
Lunedi 12 Settembre 2016 alle 16:43 | 0 commenti
Di seguito la nota della Consigliera Regione Veneto del Movimento 5 Stelle Patrizia Bartelle in Grillo sull'Ulss 6
Ancora blocchi delle prenotazioni al CUP e disservizi per i pazienti all'azienda sanitaria vicentina. Come segnalato da una cittadina di Noventa a cui è stata negata la disponibilità di una visita ospedaliera e offerta invece l’opzione di una visita “intramoeniaâ€, per alcune prestazioni quali ad esempio allergologia ed oculistica, non è possibile effettuare delle prenotazioni in quanto non risultano date disponibili nell'agenda.
Una situazione di difficoltà su cui la consigliera regionale Patrizia Bartelle ha depositato un’interrogazione per capire qual è il panorama regionale delle prenotazioni e delle eventuali agende chiuse, nonché per conoscere come si intenda risolvere il sostanziale conflitto di interessi sollevato dalla pratica dell’intramoenia, prassi concessa ai medici pubblici dipendenti di utilizzare le strutture pubbliche per visite private in orario extra-lavorativo.
"Sebbene ai contribuenti del servizio pubblico appaia evidente il danno nei loro confronti - così la Bartelle - la classe medica difende l’onestà intellettuale e la libertà professionale, sostenendo che almeno metà dei profitti derivanti dall’intramoenia, sarebbe pagata al nosocomio che la concede presso le proprie strutture. Tale prassi è ricorrente e continuativa in seno all’Ulss berica dove sia il precedente direttore sanitario Angonese, sia l'attuale Pavesi, sono stati informati sui fatti, senza che nulla risulti poi fatto per risolvere tale grave problema che rispecchia uno scenario così invalidante per il cittadino, da mettere in discussione l’esistenza stessa della sanità pubblica".
Le cosiddette “agende non disponibiliâ€, che ormai caratterizzano l'erogazione del servizio dell'Ulss 6, costringono l'utente a ricorrere alle prestazioni in forma privata immediatamente disponibili presso la stessa struttura: "Tale condizione non garantisce un'equità di accesso al servizio ai cittadini con differenti fasce di reddito", incalza la consigliera del M5S. Il dibattito è ancora molto accesso, ma una soluzione quanto meno transitoria che si propone per salvaguardare l’efficienza del servizio pubblico è quella di permettere l’intramoenia per un numero di visite od interventi chirurgici, che non può eccedere quelli effettuati nello stesso lasso temporale, durante l’orario di servizio pubblico: così facendo si garantirebbe quella libertà di intervento e ricerca medica ai professionisti, "limitando allo stesso tempo il conflitto di interessi e quella tendenza ad essere meno efficienti durante l’orario dipendente, che può causare delle liste d’attesa così lunghe da rendere pressoché inutile il sistema sanitario pubblico nei momenti di bisogno", conclude la Bartelle.Accedi per inserire un commento
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