Ufficio gare e appalti pubblici, Cicero: il Comune di Vicenza non rinunci
Giovedi 2 Giugno 2016 alle 19:15 | 0 commenti
Riceviamo dal Consigliere comunale Claudio Cicero e pubblichiamo
Nella demagogia delle riforme Renzi, come tutti sappiamo le Provincie sono ancora ben aperte. Il nuovo Codice degli Appalti le dota anzi di una nuova funzione, ovvero quella di ufficio gare per i comuni del territorio. Scelta sbagliata nel merito e nel metodo. Il Comune di Vicenza, già ben dotato di un efficiente ufficio gare, dovrà conferire alla provincia il proprio personale per metterlo a disposizione di tutti i comuni del Vicentino, che contribuiranno con 0,35 euro per abitante al funzionamento del servizio.Per il comune capoluogo, una nuova perdita: tre unità di personale, altamente specializzato e formato, vengono di fatto valutate circa 39.000 euro annui. Sarebbe infatti questa la cifra che Vicenza dovrebbe sborsare se dovesse aderire ad un’area vasta senza conferire personale. Teniamoci quindi l’ufficio gare, che funziona già ottimamente, a totale servizio del comune di Vicenza e qualifichiamolo per divenire centrale di committenza. Se qualche comune vorrà convenzionarsi, pagherà il servizio. Oppure aderiamo noi ad una convenzione, pagando solo 39.000 euro ma recuperando tre unità di personale, che valgono molto di più. E, soprattutto, da palazzo Trissino o da palazzo Nievo qualcuno dica a Renzi che le provincie sono ancora aperte, vive, vegete e costose, per stessa volontà del Governo che ne aveva annunciato anni fa la felice chiusura.
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