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Turismo accessibile, Finozzi: serve una risposta culturale che creerà economia

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 6 Novembre 2012 alle 17:02 | 0 commenti

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Regione Veneto  -  "La disabilità non è nelle persone, ma nei territori e nelle strutture quando non vengono rese accessibili. La risposta è prima di tutto culturale e informativa: se siamo pronti dentro di noi ad accogliere la disabilità, siamo anche in grado di eliminare gli impedimenti".

Lo ha ribadito oggi Marino Finozzi, assessore al turismo del Veneto - regione capofila nell'Unione Europea per la promozione del turismo accessibile e prima in Italia nel settore dell'ospitalità, con quasi 64 milioni di presenze delle quali il 62 per cento straniere -, intervenendo a Treviso al seminario internazionale "Turismo Accessibile, una nuova sfida / Accessibility, a new challenge for inclusive tourism". L'iniziativa, svoltasi nell'Auditorium "Sant'Artemio" della Provincia di Treviso, è stata promossa dal Comitato delle Regioni dell'Unione Europea, dalla Commissione Europea, dalla Regione del Veneto, dall'Amministrazione provinciale trevigiana e dal Comune di Ponzano. Ai lavori sono intervenuti, tra gli altri, il presidente della provincia Leonardo Muraro e il sindaco di Treviso Gian Paolo Gobbo; Paolo Valentini Pucitelli della Commissione risorse naturali del Comitato delle Regioni; Renè Souchon, presidente del consiglio regionale d'Auvergno (Francia); Jan Frydman, direttore dell'Unità "Turismo e Strumenti culturali" della Direzione generale impresa e industria della Commissione Europea; Josè Ramon Bauza Diaz, presidente delle isole Baleari; Flavia Maria Coccia, coordinatore della struttura di Missione per il rilancio dell'Immagine dell'Italia del Ministero delle regioni e del turismo. Insieme a loro, amministratori locali, europei, esperti, tecnici.
Il dibattito, articolato in più sessioni, ha tracciato un affresco a tutto campo sul problema del turismo per tutti, che non riguarda solo i "tradizionali" portatori di handicap ma ogni persona che abbia problemi di tipo fisico, sensoriale, alimentare o di altro tipo. Nella sola Europa si tratta di circa il 16 per cento della popolazione: anziani, bambini piccoli, donne incinte, persone temporaneamente o definitivamente con disabilità fisiche, ipovedenti, con difficoltà di udito, celiaci e così via. Per contro, sono relativamente poche le strutture, ricettive o da visitare, che sono in grado di dare le risposte delle quali queste persone hanno bisogno per essere "turisti" come tutti gli altri. "La stessa Italia è difficilmente accessibile - ha riconosciuto la dottoressa Coccia - e la risposta non può essere una camera pensata per un ammalato, mentre una camera correttamente accogliente è per tutti". Il problema investe anche le strutture, ma soprattutto le conoscenze e la formazione degli addetti, la diffusione di notizie corrette e aggiornate sull'accessibilità e sulle strutture accessibili, "adattando spazi e comportamenti", ha ricordato Souchon, il quale ha sottolineato che un quinto della popolazione europea costituisce il "Tourisme argentè": quello delle persone anziane che magari hanno anche più disponibilità di tempo e voglia di muoversi di altri.
Il Veneto sta progettando la "Regione accessibile", ha ricordato ancora Finozzi, che si realizza anzitutto quando ciascuno sa, conosce e fa la propria parte, sapendo che turismo significa appunto accogliere tutti. L'assessore regionale ha ricordato anche la rassegna "Gitando All", la cui prossima edizione si svolgerà a Vicenza a fine marzo, "dove metteremo a confronto le esperienze mondiali di turismo per tutti", mentre nel frattempo verrà realizzata una mappa dell'accessibilità del territorio Veneto". "Anche alla prossima Bit avremo una sezione sul turismo accessibile - ha ricordato dal canto suo la dottoressa Coccia - e pubblicheremo le linee guida di questo segmento, con obiettivi a breve, medio e lungo termine".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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