Tu per chi voti?
Domenica 24 Febbraio 2013 alle 11:22 | 0 commenti
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Tu per chi voti? Chissà quante volte sotto elezioni vi hanno posto o avete rivolto, a parenti e conoscenti, questa domanda. Una domanda a cui oggi, in un'epoca senza più ideologie, ma di generici idealismi di riferimento, è sempre più difficile dare una risposta schietta e veritiera. La scena elettorale, infatti, è affollata da una miriade di partiti e partitini i cui programmi politici, oltre ad essere quasi del tutto simili l'uno all'altro, appaiono scarsamente credibili, in ragione del modesto spessore, o ancor peggio, della comprovata incapacità dei loro proponenti.
Un tempo, infatti, quando esisteva una vera destra, una vera sinistra e un altrettanto vero centro, i politici erano selezionati per le loro effettive capacità e meriti, frutto di una lunga gavetta all'interno del partito e di una scuola di cultura ideologica e sociale. E non, dunque, come quelli attuali, ibridi candidati, spesso di dubbia candidezza, di questa o quella idea politica, a cui "si votano", e per cui soprattutto vorrebbero farsi votare, per mero opportunismo personale, considerati i vantaggi economici che offre un posto in politica, soprattutto per coloro che, come molti rampolli di questa rampante "democrazia", sono privi di stabile occupazione.
A questo punto, il voto, ovvero la croce apposta sulla scheda elettorale, non rappresenta più un simbolo di fede, ma di "analfabetismo" politico, stante l'oggettiva impossibilità di fare una scelta responsabile, essendo la stessa volta a garantire l'elezione di irresponsabili, che dopo aver beneficiato della nostra croce, ce la configgeranno prontamente sulle spalle, semmai con un rincaro di tasse e vitalizi a loro esclusivo favore. Dunque a poco serve scegliere Monti, convinti che ci salverà dal mare agitato dalla tempesta, da lui stesso generata, o salire sul barcone di Grillo per farsi traghettare verso una inesistente terra promessa, o ancora credere a Bersani ed alleati, ai compagni, ai fratelli d'Italia o ai cugini di campagna, eccetera eccetera. Tanto difficilmente le cose cambieranno. E di ciò siamo in qualche modo, tacitamente, quasi tutti consapevoli, nonostante ci si illuda e si speri ancora nel miracolo, optando rassegnati per il meno peggio, per l'amico dell'amico, o per il più simpatico a cui daremo la nostra preferenza last minute.
Tanto premesso, sono sicuro che alcuni sarebbero curiosi di chiedermi: ma tu, allora, per chi voti?
Ed io gli risponderei che forse sarebbe meglio chiedermi per chi non voto.
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