T-Systems Italia venduta a Engineering Italia? Dipendenti temono 150 tagli e futuro grigio
Venerdi 9 Novembre 2012 alle 16:48 | 0 commenti
Da chi si firma come i "dipendenti uniti di T-Systems Italia" ci arriva una mail con un oggetto che già direbbe molto di per sè («T-Systems Italia venduta ad Engineering Italia») sull'azienda, specializzata nel software bancario, che appartiene al gruppo tedesco Deutsche Telekom (oltre 47.600 i suoi professionisti) e che ha 470 dipendenti in Italia di cui circa 150 a Vicenza a Ponte Alto, in via Ontani, 25.
Il "messaggio", che riportiamo integralmente, inizia così: «Altri 150 esuberi, acquisizione fatta da parte di Engineering (www.eng.it) che sta già manovrando anche senza ufficialità (ufficiale dal 1.1.13), la società rimarrà un box con lo stesso nome nell'area delle società satellite di Engineering salvo tagliare sin da subito 150 persone».
Le preoccupazioni dei "dipendenti uniti di T-Systems Italia" si spostano, poi sul futuro: «Probabilmente dopo 1 anno o due T-Systems Italai sarà integrata sul modello Atos Origin di Pont Saint Martin, con relativi ulteriori tagli. Ai dipendenti sono chieste altre riduzioni di stipendio e cambio di contratto: Probabilmente chi non accetterà rimarrà senza lavoro. Inoltre non sono stati pagati gli arretrati in maniera coatta e ci sono decine di cause in corso. Siamo tutti molto preoccupati».
Sempre i dipendenti, prima di lanciare un appello («potete scrivere qualcosa?»), aggiungono: «Non è possibile ci si comporti cosi ed inoltre cosa ne dicono i clienti di T-Systems? I sindacati hanno indetto varie forme di protesta».
L'azienda vicentina non è nuova a vertenze sindacali per cui, stante il timore dei "mittenti della mail" a esporsi ulteriormente («visto che è il nostro posto di lavoro che balla vorremmo evitare che il tutto sia preso a spunto per un licenziamento»), ci siamo rivolti, nella difficoltà di avere contatti con la proprietà tedesca, ai sindacalisti da loro indicatici, Luca Rodeghiero della Uil e Pierpaolo Marino della Cisl, che sulla questione non hanno possibilità , però, di esprimersi per un accordo di riservatezza che li vincolerebbe fino a metà novembre per dare tempo e modo di concludere le trattative, è lecito supporre, tra chi vende, di certo, e chi acquista. Con i sindacati, tra cui Cgil e Fabi, a cercare di ridurre l'impatto negativo sui circa 150 dipendenti attuali di Vicenza che, infatti, concludono così il loro colloquio virtuale nella forma, ma molto reale nella sostanza: «onestamente più di dire che la società T-Systems si è comportata malissimo, che ha più volte fregato i dipendenti chiedendo riduzioni di stipendio per avere garanzie occupazionali salvo poi arrivare ora a chiederne ancora con la "velata" sensazione che engineering taglierà inesorabilemente... Il dubbio è che rimanga il box T-Systems, che i servizi migrino e che poi si possa anche liquidare la società in fallimento...»
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