Trivellazioni in Veneto, Conte: un rischio troppo alto
Martedi 13 Settembre 2011 alle 18:41 | 0 commenti
Maurizio Conte, Regione Veneto - Per adesso la richiesta pervenuta da parte di ditte estere è relativa solo all'ottenimento di permessi d'indagine di carattere geologico, ma se la ricerca di idrocarburi fosse positiva chi può pensare che non arriverà poi anche la richiesta di sfruttamento? A porre la questione è l'assessore regionale all'ambiente Maurizio Conte che torna sull'argomento delle trivellazioni in Veneto in un intervento per un settimanale diocesano.
"Mi pare abbastanza evidente - sottolinea Conte - che queste società estere non sono disposte a mettere capitali non indifferenti al solo scopo di favorire un'ulteriore conoscenza geologica del sottosuolo. Dietro a tutto questo c'è l'intento di scoprire giacimenti di idrocarburi che possano garantire una soddisfacente produzione, particolarmente di gas metano. Se le Commissioni tecniche di valutazione dell'impatto ambientale dovessero dare un eventuale nulla osta all'indagine e se tutto si fermasse al solo miglioramento delle conoscenze del nostro territorio, si potrebbe supporre un indubbio risvolto positivo. Tuttavia, è da ritenere molto probabile che le stesse ditte procedano poi con la richiesta di sfruttamento".
"E' questa - aggiunge - la problematica più delicata e sensibile dal punto di vista dell'impatto sul territorio. Specialmente per quanto riguarda il rischio concreto di subsidenza che si potrebbe venire a creare a seguito delle estrazioni. Allora mi domando se un territorio così fragile come quello delle aree interessate da questo progetto possa permettersi di affrontare un simile rischio". Visti anche i danni dell'alluvione del 2010, Conte sostiene che "sarebbe un controsenso che la Regione da una parte spendesse consistenti risorse economiche per mettere in sicurezza gli argini e creare casse di espansione per i fiumi e poi, dall'altra, favorisse l'abbassamento del suolo".
Conte, infine, esprime la convinzione che "le risorse della nostra terra dovrebbero andare in primo luogo ai cittadini del Veneto, più che a società o a capitali stranieri. La politica degli amministratori veneti ha il dovere di tutelare l'interesse dei propri cittadini che, in questo caso, significa non sfruttare, sfregiare o deturpare la nostra superficie e sottrarre le ricchezze del sottosuolo".
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