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La mozione degli affetti. E di un appunto

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 25 Ottobre 2012 alle 01:12 | 0 commenti

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Da ieri sera, poco dopo le 22 a emendamenti a favore approvati e quelli contro bocciati e dopo l'approvazione delle sei schede mappali, «Vicenza dopo ben trent'anni di attesa si è dotata di un nuovo piano di sviluppo per la città, questo è un risultato fondamentale di questa amministrazione». Lo ha detto il sindaco Achille Variati con malcelata soddisazione nel suo intervento conclusivo e di preambolo all'ormai scontato voto positivo e unanime finale per rendere immediatamente esecutivo l'intero provvedimento, che «la città dopo mille rinvii attendeva dopo il suo ultimo piano regolatore».

Questo è, indubbiamente, "il risultato" tangibile per l'attuale maggioranza anche se si potrà, magari a lungo, discutere sulla maggiore o minore bontà di quanto approvato ieri sera dopo una lunga e tormentata kermesse degli ultimi tre giorni, che avranno anche la probabilmente inutile, anche se legittima, appendice del "quasi" ricorso al dipartimento Enti Locali della Regione Veneto annunciato dai consiglieri Meridio e Barbieri.

Per ricordarne la genesi e per sottolineare alcuni accenti, per lui, ingiustamente polemici di Luca Balzi, Cinzia Bottene e di una minoranza, che specialmente per parte Pdl, «nulla ha proposto di veramente concreto per migliorare Il Pi a favore della città» Achille Variati nel suo intervento di circa venti minuti, a sostegno e a difesa a giochi fatti della visione di città della maggioranza che ha originato il Pi approvato, ha speso buona parte delle parole che per tre giorni si era auto impedito di pronunciare in Consiglio. Qualcuno dice «per guadagnare la scena», lui, invece, sostiene, e anche questo, bisogna dirlo, rimane un fatto, «per evitare anche il minimo dubbio di chicchessia su interessi diretti su uno dei punti in esame», magari in ciò rivolto anche a qualche consigliere che qualche appunto al riguardo in aula e sui media se lo è procurato.

Achille Variati ha anche concesso da par suo l'onore della armi agli "sconfitti" («che, però, come noi, anche se con visioni diverse, amano questa città») dolendosi di «possibili errori, commessi, però,in totale buon fede e pressati dai tempi, e  ovviati, quelli tecnici, grazie al maxi emendamento odierno per il cui lavoro di tessitura e stesura, fin troppo facilmente criticabile, ringrazio Marco Appoggi. Ad altri errori, non tecnici, ma magari di valutazione, siamo fin d'ora pronti a dare soluzioni nell'ambito delle normative e, soprattutto, del nostro disegno complesivo di città, proprio perchè nulla abbiamo nascosto e tutto abbiamo fatto con trasparenza, per la città e i cittadini che da trent'anni aspettavano risposte».

Dopo le reprimenda, mai sopra le righe ma ben chiare, a chi non ha, secondo lui, «operato per il puro bene di Vicenza, ma anche per fare semplice polemica», Variati ha anche affermato che, se nel suo operato di "progettazione" del Pi e nel suo silenzio consiliare «qualcuno ha voluto leggere o ha notato espressioni di arroganza che non mi appartengono, me ne scuso laddove ci fossero state. Magari per umana stanchezza per le attività parallele da me svolte con i dirigenti per l'attivazione contemporanea della Basilica e della sua grande mostra e anche perchè fare il sindaco non è proprio la cosa più facile in questi momenti».

Questa sorta di "mozione degli affetti" si è poi rivolta alla sua squadra. E quì il sindaco uscente e candidato a rimanere in sala Bernarda ha dato il meglio di sè, coinvolgendo nei suoi motivati e sapienti ringraziamenti tecnici e dirigenti comunali, ma soprattutto, la sua maggioranza, dal semplice consigliere che ha supportato la fatica in commissione e aula fino agli assessori coinvolti e all'assessore competente Francesca Lazzari «bravissima nel dire no, con la coscienza di rischiare consensi, quando un no andava opposto alla marea di interessi, e altrettanto consapevoleche ogni suo sì, invece, sarebbe stato reputato dai suoi destinatari solo come dovuto».

E su questo concetto di sacrificio per il "bene comune" («sarebbe stato elettoralmente meno rischioso rinviare, come altri prima di noi hanno fatto, decisioni così complesse verso tanti cittadini elettori e per giunta a fine mandato quando la memoria nulla può assorbire») forse Variati ha giocato le sue carte migliori per ricompattare, quanto a lungo non si sa, la sua maggioranza attuale in attesa delle dure prove future, preelettorali e nelle urne prossime venture.

L'esempio? Eccolo: «Cara consigliera Sala, lei fra vent'anni, sarà orgogliosa di aver contribuito col suo voto a disegnare una Vicenza migliore per il futuro».

Votazione finale del Piano all'unanimità e anglosasone standing ovation di tutti, proprio tutti, i presenti rivolta al prode Achille.

Da domani la storia urbanistica della città avrà un indirizzo per almeno 5 anni, forse non il migliore, ne discuteremo anche noi ma saranno le tante giovani Sala a verificarlo in futuro. Ma l'indirizzo ora è chiaro e preciso in un'Italia, Vicenza inclusa, in cui la chiarezza e la linearità difettano.

Da domani la cronaca politica tornerà (scadrà?) ai suoi livelli abituali, per questioni per ginuta meno fondamentali di quelle urbanisctiche che in questo periodo hanno infuocato gli animi.

E' per innalzare quei livelli che ora bisognerà lavorare per il vero Piano degli interventi. A Vicenza, come in Italia.

Chissà se basteranno trent'anni?

P.s. La domanda, a Vicenza per lo meno, ci sorge spontanea anche per un passaggio del primo cittadino che ha toccato, siamo come sempre sinceri, i nervi scoperti di chi, come noi, prova a fare informazione, in ciò comprendendo valutazioni, encomi e rilievi: «Ho anche letto con sorpresa - ha detto in buona sostanza il sindaco - critiche e allusioni ammiccanti, grazie anche all'uso di una mia foto mentre brindo, su presunte connessioni con qualche interesse particolare. Le ho lette su blog del Movimento 5 Stelle e di certi media che li spalleggiano. Visto che sono al limite della diffamazione, sto anche valutando se procedere legalmente ...». 

La questione specifica non ci riguarda direttamente, penso, ma a maggior ragione, caro sindaco, le chiediamo: possibile che i termini "diffamazione" (presunta) e "querela"  (minacciata) siano sempre più spesso pronunciati da politici e magistrati contro chi, al di fuori, guarda caso, degli immuni consessi elettivi o giuridici (caste?), prova a esercitare i diritti (libertà di stampa e di opinione) fissati dall'articolo 21 della Costituzione?

Che qualche grillino supponga situazioni criticabili è meno grave di aver accusato consiglieri comunali di opposizione di non essersi occupati del bene comune con le loro polemiche senza costrutto?

E  non «è al limite della diffamazione» accusare di «spalleggiamento» (non di condivisione di idee, badi bene) colleghi che, descrivendo il quadro delle loro supposizioni (timori per il bene pubblico, direbbe lei a parti invertite) ne firmino la pubblicazione mettendoci la faccia? Quella faccia che, ci rifletta, se fosse ripetutamente persa impedirebbe a chiunque di continuare a fare il giornalista.

Possibile, caro sindaco, che per contrastare generici, sia pur fastidiosi, dubbi (e non riprovevoli accuse precise ma false) non possa lei, come tanti altri nelle sue condizioni e posizioni, annullarli, oltre che con le dovute rettifiche, però sempre meno  chieste, con l'inappuntabile buon operato e con la stessa arma  usata contro di lei? Quella della parola.

Detta, come lei stasera ha fatto con i suoi critici politici, che pure hanno anche avanzato pubbliche allusioni. Da grilli e spalleggiatori dei grilli.

O scritta.

Perchè chi di penna ferisce di penna perisca... ad armi pari.

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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