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Transazione per soci BPVi e Veneto Banca: "Noi che credevamo nella BPVi" silenziosa, ma parla il Coordinamento Banche Don Torta

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 10 Gennaio 2017 alle 13:42 | 0 commenti

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Ieri i vertici di Banca Popolare di Vicenza e quelli di Veneto Banca si sono allenati alla "prossima fusione" prospettando insieme la proposta di transazione che verrà recapitata da oggi via lettera (clicca qui per il modello standard) ai 94.000 soci individuati dalla BPVi come "beneficiari" dei 9 euro e ai 75.000 dell'Istituto montebellunese a cui andrebbe il 15% della perdita subita negli ultimi 10 anni, per motivi spiegati ieri (in sostanza il largo range del valore delle emissioni di quest'ultima ex Popolare a fronte del valore di fatto uguale tra i 60 e i 62,50 euro della Popolare vicentina). Abbiamo registrato ieri le prime reazioni, urlate dai pochi coraggiosi al freddo fuori dallo Sheraton di Padova o inviate con calma olimpica dal Codacons Veneto. Mentre fa pensare il silenzio ufficiale (al telefono ci siamo sentiti ma in maniera, purtroppo, riservata)  di "Noi che credevamo nella BPVi", l'associazione presieduta da Luigi Ugone, la pià "barricadiera" se non anche la più numerosa, vi proponiamo di seguito , intanto e prima di altre che ci stanno arrivando, la nota molto significativa di un altro gruppo storicamente consistente, quello raccolto intorno a Don Torta.

Premessa: ora è venuto allo scoperto che le banche popolari venete, il fondo atlante ed il governo lavorano di concerto. La proposta merita due diverse angolature di analisi: la prima relativa al metodo. Anche in questo caso, come dall'inizio della gestione delle banche da parte degli amministratori succeduti ai presidenti inquisiti, è mancato ogni tipo di contatto con i risparmiatori che erano i proprietari delle banche e che sono stati spogliati attraverso la discutibile operazione di trasformazione e aumento di capitale. Inoltre, nulla è cambiato anche riguardo la conoscenza della situazione delle banche. Nulla sapevamo al momento delle assemblee di trasformazione ed ancora meno sappiamo ora, per cui non riteniamo possibile una seria trattativa senza prima sapere cosa è successo nelle banche, prima e dopo la trasformazione, e dove sono andati i soldi. Come acutamente osservato dal Patriarca Francesco Moraglia, la conoscenza, in questo caso, è parte del risarcimento.
La seconda. L'offerta è bassa e le categorie interessate ridotte. Ritenere che solo coloro che hanno acquistato entro il termine di prescrizione - termine che per altro non condividiamo - è moralmente inaccettabile. Se c'è stata ingiustizia lo è per tutti e tutti debbono essere risarciti. L'operazione è finalizzata a eliminare il contenzioso giudiziario ed, attraverso il pacchetto di benefit a favore di chi "ritorna cliente", far credere che il contenzioso sociale sia risolto di modo da riuscire a piazzare le banche, o la banca, ad un qualche acquirente. Ora le banche sono scatole vuote che maturano decine di milioni di perdita al mese, per venderle c'è
bisogno di mostrare che ci sono anche i clienti ed ecco l'operazione promozionale.
Comunque, il fatto di aver ottenuto che le banche - fondo Atlante, governo - accettino di dover risarcire, con i limiti di cui sopra, i risparmiatori è positivo e ci auguriamo che possa essere la base, fornite le necessarie informazioni su cosa è successo, per trovare una soluzione partendo dal riconoscimento che il crack delle banche venete è un problema sociale e come tale deve essere affrontato. In attesa degli sviluppi continua la campagna di raccolta firme per la commissione parlamentare di inchiesta. Da non confondere con la commissione d'indagine, che qualcuno vuole contrabbandare.

Avv. Andrea Arman per Coordinamento Banche Don Torta


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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