Rischio tragedia veneta col No alle Spa per la Banca Popolare di Vicenza o la Veneto Banca
Martedi 8 Dicembre 2015 alle 11:57 | 0 commenti
Ci stiamo avvicinando all'assemblea della Veneto Banca, che il 19 dicembre sarà la prima a mettere un punto fermo sul suo futuro, mentre sarà più lontana, nella primavera 2016, quella della Banca Popolare di Vicenza, prima in anticipo su tutte poi non si sa se in rischiosa frenata o in ragionato rallentamento per gli equilibri ancora indefiniti (di vertice, di destino proprietario o di strutture intermedie legate alla vecchia mala gestio), con l'inframezzo della Volksbank, che ha incorporato la Popolare di Marostica e si avvia alle dimensioni che le impongano i vincoli dlla BCE, che hanno "colpito" le due maggiori popolari venete. Ne abbiamo già scritto ma, quindi, ora  è opportuno ricordare cosa avverrebbe se non passasse la trasformazione in spa, che da alcuni è considerata da contrastare e che col voto ancora capitario adottato nell'ultima assembea da vecchia Popolare potrebbe essere bocciata?
Una tragedia, veneta e non greca.
Infatti, scrivevamo il 2 dicembre, con la disciplina vigente, la Popolare di Vicenza o la Veneto Banca sarebbero obbligate, per legge, a diventare molto più piccole di oggi «riducendo traumaticamente e non si sa con quale evoluzione il proprio attivo patrimoniale entro gli 8 miliardi di Euro, quelli che impongono la trasformazione.
L'eventuale mancata riduzione dell'attivo patrimoniale comporterebbe da parte di Banca d'Italia l'adozione del divieto di intraprendere nuove operazioni o l'attivazione dell'amministrazione straordinaria) e, contestualmente, la proposta alla Banca centrale europea di revoca dell'autorizzazione all'attività bancaria e al Ministro dell'economia e delle finanze di liquidazione coatta amministrativa.
Se, in questo caso, non ci fosse un intervento come quello per le quattro banche appena "salvate", ma comunque difficile da ipotizzare e da attuare per i molto maggiori importi necessari per il salvataggio di una delle due grandi Popolari Venete, le conseguenze, per effetto del bail-in (di cui parlammo per primi su VicenzaPiù Magazine n. 275 del 2 aprile 2015 e che scarica sui danneggiati gli errori di chi ha gestito male o fraudolentemente le banche), sarebbero l'azzeramento del valore delle azioni e delle eventuali obbligazioni subordinate e dei conti correnti superiori oggi a 100.000 euro (oggi, perchè domani non si potrà sapere viste le contingenze dell'economia)».
Il 19 dicembre, allora, ne sapremo di più per Veneto Banca, mentre per la BPVi si punta alla primavera.Â
Sperando che non sia quella araba...
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