Crac Balestra: anche nomi di indagati d'ufficio. Fuga di notizie e possibile cortina fumogena
Venerdi 20 Maggio 2011 alle 20:28 | 0 commenti
Alle domande su Mauro Zanguio, peraltro discusso da tempo, si aggiungerebbero naturalmente quelle sul mondo di professionisti “complici†del malaffare (verrebbe da dire come negli “affari†di Arzignano), una volta letto l’elenco di indagati pubblicati su Il Giornale di Vicenza sempre di oggi per la “montagna di fatture false, per l'astronomica somma di 448 milioni di euroâ€, su cui la GdF sta lavorando per dipanarne la matassa che si intreccia “dal 2001 al 2007â€. Tutti professionisti, che hanno “ricevuto l'avviso†di garanzia “perché si sono succeduti nel collegio di Balestra e delle società satelliti Sibeor srl, Magnum e Vicenzaoro srl.â€.
Ora se quell’elenco è più che lecitamente pubblicato, forse sarebbe da specificare meglio il perché dell’iscrizione al registro degli indagati. Se, cioè, legata a fatti specifici e accertati o, come interpreterebbero, solo, i lettori più esperti, se legata ai doveri d’ufficio della magistratura che è tenuta ad aprire fascicoli sui vari componenti degli organi amministrativi di un’azienda finita nel mirino delle indagini. Errare è umano. Ma se da un Tribunale o da qualunque parte legata ai Poteri dello Stato arrivano (perché?) sul tavolo di noi giornalisti informazioni, queste vanno pubblicate, di sicuro, ma con i dovuti chiarimenti espliciti per non timbrare con un marchio di inaffidabilità chi nell’elenco magari c’è solo per, ripetiamo, dovere d’ufficio. Se ci sono invece per motivi e sospetti fondati chi dà le informazioni le dia più complete, chi le riceve le pubblichi per esteso. Noi non siamo certo afflitti dalla sindrome del cavaliere e crediamo, anche per esperienza diretta, nella Finanza, soprattutto, e nella magistratura, nelle sue varie componenti. Ma, è un dubbio, se, insieme a nomi di chi è realmente coinvolto in un malaffare e, magari, per un motivo o per l’altro, è anche “potenteâ€, appare una lunga lista di professionisti, consulenti e anche curatori fallimentari (quindi gente di fiducia almeno di un ramo del tribunale) questo giova alla chiarezza dell’informazione oppure stende una, per loro utile, cortina fumogena intorno ai soliti noti? Pm, magistrati e giornalisti, tutti dovremmo rifletterci.
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