Quotidiano |

Tour Raegioni del cuore, Coldiretti: 100milioni di euro andati in fumo a causa dell’embargo russo

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 30 Giugno 2016 alle 16:52 | 0 commenti

ArticleImage

Coldiretti Vicenza

“Siamo una grande forza sociale, che muove ogni giorno 67mila aziende agricole. Siamo persone che si confrontano con minacce non sempre facili da capire ed affrontare. Senza il rispetto di regole certe e riconosciute non c’è mercato. E questo è chiaramente rappresentato dai tanti, troppi falsi made in Italy che hanno invaso gli scaffali dei supermercati. È indispensabile che chi produce all’estero sia assoggettato alle medesime regole di chi, con sforzi immani, ogni giorno si confronta con i controlli rigorosissimi e la burocrazia che caratterizzano il nostro Paese”.

Con queste parole il presidente di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, è intervenuto, nella veste di presidente di Coldiretti Veneto, questa mattina al Cattolica Center di Verona, in occasione del Tour Raegioni del cuore, che ha visto protagonisti ben duemila vicentini guidati dal direttore Roberto Palù. Ad aprire l’incontro il sindaco di Verona, Flavio Tosi, che ha osservato come Coldiretti sia un’organizzazione che rappresenta nel migliore dei modi la categoria ed il mondo agricolo, tutelando le produzioni tipiche e le famiglie che vivono di questo e dell’indotto che l’agricoltura genera. Si sono susseguite, dopo l’intervento del segretario generale Coldiretti Vincenzo Gesmundo e del presidente nazionale Roberto Moncalvo, una serie di testimonianze di imprenditori agricoli, che hanno chiaramente descritto i problemi reali che ogni giorno si trovano ad affrontare, all’interno dell’azienda e confrontandosi con le difficoltà di un mercato in profonda evoluzione ed afflitto da insidie che vanno dai falsi made in Italy all’embargo russo che si protrarrà ancora nel tempo, fino alla più recente uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Tra i presenti in prima fila, oltre a moltissimi sindaci, anche della provincia di Vicenza, il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, l’assessore dell’Agricoltura Giuseppe Pan ed il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina, che ha sottolineato: “il tour è una straordinaria manifestazione di popolo. E Coldiretti ha saputo girare l’Italia dando valore al made in Italy e mettendosi in discussione per la crescita e lo sviluppo del mondo agricolo. Dobbiamo far sì che le nostre produzioni siano spendibili in tutto il mondo. E per fare questo ci vuole più Europa, non meno Europa. Creare nuove dogane significa ostacolare la circolazione delle persone e delle merci, quindi nuovi balzelli per le aziende”. A tal proposito ricordiamo che l’embargo russo in due anni è costato al Veneto oltre 100milioni di euro, tra agroalimentare ed indotto. “Come spesso accade, la guerra e le sue conseguenze uccidono il commercio ‘buono’ e fanno proliferare quello ‘cattivo’ e c’è il rischio che per l’export agroalimentare made in Italy nel Paese di Putin si possa giungere ad un punto di non ritorno con la perdita definitiva degli spazi commerciali dopo anni di intensa crescita. Ed il rischio – sottolinea il presidente Moncalvo – è che una volta perso lo spazio sugli scaffali sarà difficile recuperarlo, anche se le tensioni politiche saranno separate e l’embargo eliminato, perché i rapporti commerciali si consolidano ed i consumatori russi potrebbero fare scelte patriottiche e non volere più il made in Italy sulle loro tavole”. Ha concluso il Tour Raegioni del cuore il presidente del Veneto Luca Zaia: “i nostri agricoltori producono qualità, fanno prodotti salubri e sicuri, che non ci fanno ammalare, per questo è fondamentale tutelare le imprese agricole”.

Leggi tutti gli articoli su: Coldiretti, embargo russo

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network