Torrione di Porta Castello, Ennio Tosetto: "Acquisendo il bene aumenterebbe il valore patrimoniale di Vicenza"
Martedi 18 Luglio 2017 alle 17:23 | 1 commenti
Il consigliere comunale Ennio Tosetto interviene sulla vicenza del Torrione di piazza Castello. In questi ultimi giorni molte cose sono state dette sulla questione Torrione di Porta Castello, e diverse voci si sono levate. L'interesse per la storia urbana della mia città , e per il Torrione di Porta Castello, nasce dal mio amore verso Vicenza, dallo studio e dalla passione di un architetto, specializzato in progetti e storia urbana. La Torre di Porta Castello rappresenta l'elemento più significativo e più conosciuto nell'immaginario collettivo di tutto il cospicuo sistema difensivo medioevale della nostra città , talvolta trascurato anche perché Vicenza e più nota per la presenza dell'architetto Palladio e delle sue straordinarie architetture.
È proprio perché il Torrione è un elemento significativo e simbolico delle mura medioevali, rappresentato in moltissime iconografie storiche, che ritengo giusto e doveroso sostenere fino in fondo la necessità che il Comune di Vicenza diventi proprietario di questo immobile.
L'occasione mi sembra irrinunciabile e mai avrei pensato che nascessero polemiche così accese.
Per l'irrisoria cifra di 310 mila euro, l'equivalente del prezzo di un discreto appartamento in centro storico, la Città può oggi diventare proprietaria attraverso l'esercizio della prelazione di un bene simbolo, come da lungo tempo e diverse amministrazioni avevano più volte tentato di fare.
Il tutto sembrava semplice, l'attuale amministrazione aveva dichiarato che ci sarebbe stato l'interesse ad esercitare la prelazione, la cifra è disponibile e tutto sembrava volgere verso la soluzione più ovvia: la Città di Vicenza diventa proprietaria del Torrione di Porta Castello, simbolo evidente ed importante del suo significativo passato medioevale. E attorno al Torrione pensavo, ad esempio, che si sarebbe potuto sviluppare un progetto di conoscenza e riscoperta della Vicenza medioevale.
E invece no : qualcosa è successo e si è inceppato il proposito di acquisto.
L'asta è stata vinta da una società srl di un privato, il dr. Coppola amante e cultore dell'arte contemporanea, che acquista l'immobile e parla con alcuni amministratori. Viene riferito che propone di creare una galleria di opere di pittura contemporanea e che è disposto, in cambio del mancato esercizio della prelazione (che ricordo ha un tempo massimo: il giorno 26 luglio prossimo venturo ), a far partecipare all'iniziativa l'Amministrazione creando una fondazione. Di questa non si conosce la forma, quale rappresentanza vi avrà il Comune, in che misura, ma , sembra, nel caso la fondazione non avesse più vita e fosse trasformata il Torrione sarà ceduto gratuitamente al Comune. Un'altra versione successiva parla di cessione al Comune fra 30 anni della proprietà , e per il momento della nuda proprietà al Comune mantenendo l'usufrutto al privato.
Preciso che di tutto ciò di scritto non è pervenuto nulla, solo idee e pronunciamenti, e che si è parlato di "entro settembre", ma sottolineo che a quella data il diritto di prelazione sarà decaduto.
Per questa proposta si sono lette parole quali mecenate, fortuna inaspettata, benefattore, ci sarà il primo museo di arte contemporanea in città , i vicentini potranno conoscere un monumento che sarebbe stato vietato ai più, le spese di manutenzione e di custodia saranno ridotte a zero e con i 310 mila euro risparmiati la Città potrà dare risposta a più urgenti bisogni manutentivi.
Sono intervenuto e intervengo, con una certa determinazione, perché ritengo tali scelte sbagliate.
Dal mio punto di vista l'acquisto di un bene patrimonio storico culturale e architettonico, di inestimabile valore per la città e simbolo del nostro passato, importante come la Torre di Piazza e più delle altre torri del sistema delle mura, non può avere valutazioni di opportunità economica e per di più, in questo caso , il prezzo è assolutamente irrisorio e al di sotto del reale valore di stima.
Se guardassimo la questione anche solo da questo punto di vista, sarebbe un sicuro affare immobiliare per la città che, acquisendo il bene, aumenterebbe in maniera significativa il valore patrimoniale complessivo della città di Vicenza.
La Torre di circa 250 metri quadrati di superficie calpestabile, recentemente restaurata senza risparmio - secondo quanto dichiarato dall'arch. Enrico Pozzato, precedente proprietario, due miliardi di vecchie lire, compreso un finanziamento da parte dello Stato - è perfetta, dotata di tutti i necessari comfort: impianto elettrico sofisticato, impianto di riscaldamento e raffrescamento, impianto audio a tutti i livelli, ascensore fino all'ingresso, bagni, ... e non ha bisogno di nessun intervento manutentivo per i prossimi 50 anni, tranne la pulizia ordinaria di levare la polvere e pulire i filtri dei ventilconvettori.
Sono fermamente convinto e ritengo che per motivi legati al valore storico monumentale e anche economico sia importante e doveroso che l'attuale amministrazione comunale eserciti il diritto di prelazione; successivamente deciderà il suo utilizzo. L'apporto del dr. Coppola può essere importante; in questo senso abbiamo esempi recenti e significativi nel nostro Paese, cito la città di Roma e il Palazzo dell'EUR - Palazzo della Civiltà del Lavoro, pubblico e affittato dalla maison Fendi fino al 2028 che si è accollata l'onere del restauro di tutto il palazzo con l'obbligo di aprire al pubblico gratuitamente lo spazio per organizzare mostre di arte contemporanea. Ho avuto di recente l'opportunità di visitare il palazzo e vedere la mostra, che è stata aperta fino al 16 luglio, dell'artista scultore Giuseppe Penone.
In analogia con quanto succede a Roma, perché non si può proporre al dr. Coppola di restaurare i padiglioni dell'ex Fiera Campionaria e il Giardino Salvi o in alternativa il complesso della Rocchetta e dedicarli all'arte contemporanea, in spazi sicuramente più idonei alla mostra di opere di artisti, opere pittoriche e scultoree. Questo sì, a mio parere, sarebbe un mecenatismo meritorio e utile alla città .
Il Torrione di Porta Castello non ha bisogno di nulla e potrebbe essere utilizzato anche per scopi diversi e diversificati, e sopratutto dovrebbe essere accessibile per ammirarne la struttura e poi lo straordinario panorama, come avviene per altre torri di città italiane come Torre degli Asinelli a Bologna, Torre del Mangia a Siena, Torre Guinigi a Lucca, Torre campanaria di Giotto a Firenze, ecc.
Penso inoltre che sulla decisione di acquisire e su quali funzioni assegnare al Torrione di Porta Castello sia giusto chiamare tutti i consiglieri comunali di maggioranza e minoranza, ma sarebbe importante anche sentire i cittadini, che in parte si sono espressi nelle lettere pubblicate nei giornali, dalle quali mi sembra abbiano indicato che il Comune proceda alla prelazione.
Considerato che pochi sono entrati nel monumento, sarebbe importante che prima della decisione tutti i consiglieri vedessero l'immobile per cui si discute l'acquisizione.
Mi auguro ci possa essere una discussione serena, democratica e costruttiva, convinto che questa occasione storica non debba essere perduta per la città e per chi verrà dopo di noi.
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