Titolo V, Ciambetti: neocentralismo che ispira riforma ci porterà fuori dai Paesi sviluppati
Domenica 17 Gennaio 2016 alle 18:25 | 0 commenti
Riceviamo dal presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, e pubblichiamo
Riforma del Titolo V° della Costituzione? Siamo solo davanti a un improvvido neocentralismo che porterà definitivamente l’Italia ai margini delle realtà più sviluppate in Occidente. Faccio notare una cosa visto che si accusano le Regioni e il decentramento di sperperare risorse.
Se prendiamo come termine di paragone la spesa sanitaria converremo che in questi ultimi dieci anni ha conosciuto un aumento contenuto rispetto agli altri comparti pubblici, anzi in termini reali, come spiega l’Ocse, è diminuita al netto degli investimenti a partire dal 2009, mentre vi sono Regioni virtuose, come il Veneto, in grado di offrire un servizio pubblico eccellente a costi decisamente inferiori alla media europea; complessivamente la sanità italiana è considerata a livello internazionale tra le migliori nei Paesi ad economia avanzata per servizi offerti, obiettivi raggiunti e costi. Se prendiamo una materia gestita dallo stato, pensiamo all’amministrazione della Giustizia, vedremo invece che ci posizioniamo a livello internazionale ben al di sotto della media dei Paesi più avanzati. Lo 'scoreboard' della Commissione europea certifica che peggio di noi ci sono solo Cipro e Malta: l'Italia è terzultima nell'Unione Europea per la lunghezza dei processi di prima istanza civili e commerciali. Vera Jourova, Commissaria Ue alla Giustizia, nel corso della presentazione del rapporto 2015, ha descritto la realtà italiana come preoccupante. Come si vede la gestione nazionale di un servizio pubblico può portare a risultati modesti, nonostante l’impegno incredibile profuso dalla Magistratura e dagli inquirenti. Altra prova? In questi ultimi cinque anni il debito delle Regioni è diminuito verticalmente, mentre quello dello Stato è aumentato: controllate i report di Bankitalia e vedrete chi spende e spande. Potremmo continuare oltre, basti pensare che lo stato vuole avocare a sé la competenza energetica: questioni come le trivellazioni in mare entro le 12 miglia dalla costa, secondo il governo Renzi, non sono cose che devono interessare le realtà locali e le Regioni che s’affacciano su quei mari trivellati. Anche in questo caso il ritorno economico è ben poca cosa, visto che sono bastati meno di 2 mila € alla multinazionale Petrolceltic International per avere l’autorizzazione quadriennale dal Mise per effettuare ricerche in un’area di 373 chilometri quadrati al largo delle Tremiti a 5,16 € all’anno per chilometro quadrato. Bell’affare rispetto ai danni certi per l’ambiente ecomarino e per i potenziali rischi per il turismo. Questo è il vero volto del neocentralismo romano che ispira la Riforma del Titolo V°, che svende la democrazia e il bene di tutti per pochi spiccioliâ€
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