Testo unico sul vino, Coldiretti Vicenza: taglio netto alla burocrazia
Giovedi 22 Settembre 2016 alle 15:22 | 0 commenti
Coldiretti Vicenza
“Da anni lottiamo affinché il settore vitivinicolo possa lavorare con serietà ed attenzione, ma senza le inutili vessazioni rappresentate dalla moltiplicazione dei controlli. Eseguire la stessa verifica, da parte di soggetti diversi, sulla medesima azienda, infatti, non giova ai consumatori, così come non contribuisce a mantenere in vita le aziende agricoleâ€. Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola ed il direttore Roberto Palù intervengono sull’approvazione del Testo unico sulla coltivazione della vite e la produzione del vino da parte dell’aula della Camera dei Deputati.
Il testo unico sul vino taglia del 50% il tempo dedicato alla burocrazia che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti e richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore. “Il Testo unico, che auspichiamo giunga presto all’approvazione definitiva – sottolineano il presidente Cerantola ed il direttore Palù – porterà alla semplificazione delle comunicazioni ed adempimenti a carico dei produttori, revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, alla revisione del sistema sanzionatorio, l’introduzione di sistemi di tracciabilità anche peri i vini a IGT e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’esteroâ€. La burocrazia è considerata dai vitivinicoltori il principale ostacolo al loro lavoro, che nel 2015 ha consentito di realizzare un fatturato record di 9,7 miliardi, soprattutto grazie all’export che è stato di 5,4 miliardi e risulta in ulteriore aumento del 3% nel primo semestre del 2016. L’Italia conquista nel 2016 il primato mondiale nella produzione stimata in circa 49 milioni di ettolitri, mentre la Francia con un calo del 10% dovrebbe attestarsi a 42,9 milioni di ettolitri e potrebbe addirittura perdere il posto d’onore a vantaggio della Spagna dove le prime stime parlano di valori attorno ai 45 milioni di ettolitri, secondo la Coldiretti. Se non ci saranno sconvolgimenti si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40 per cento ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) ed ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30 per cento ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia ed il restante 30 per cento a vini da tavola con 650mila ettari di vigne e oltre 200mila aziende vitivinicole. “Il vino, anche nella nostra provincia – concludono il presidente Cerantola ed il direttore Palù – rappresentano un motore economico che genera opportunità di lavoro nella filiera a migliaia di persone. La ricaduta occupazionale riguarda sia per le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia quelle impiegate in attività connesse e di servizio. Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altroâ€.
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