Territorio, meglio il Parco dell'Astichello
Martedi 18 Gennaio 2011 alle 23:59 | 0 commenti
Riceviamo da Luciano Parolin (nella foto) e pubblichiamo: chiunque può inviarci scritti con opinioni e segnalazioni a [email protected] , l'indirizzo per i Citizen Writers, quelli più vicini alla vita e alle notizie)
La Repubblica di oggi (18 gennaio) in un dossier sulla cementificazione del territorio, inserisce il Veneto ai primi posti. Per quanto riguarda la nostra città , già negli anni '80 il problema era stato esaminato dettagliatamente.
Nel 2005, l'accademia olimpica Vicentina, presentò uno studio sul consumo del suolo nel territorio, l'analisi, riguardava 90 comuni Berici; i risultati dell'indagine furono allarmanti. Negli ultimi 50 anni la popolazione vicentina è cresciuta del 32% da 600 a 800 mila persone, ma la superficie costruita è lievitata del 320%.
Nel 1984 il territorio Vicentino era edificato per 17 mila ettari. Nel 2002 l'edificazione era passata a 25 mila ettari, un aumento del 40% della superficie costruita, con un raddoppio dell'urbanizzazione ogni 40 anni. Per molti esperti la crescita che si è verificata sino ad oggi è risultata dannosa, perché la cementificazione, porta sempre danni alle sorgenti d'acqua, all'atmosfera, al suolo stesso perché impedisce l'espansione delle acque, provocando disastri ambientali, come avviene in questi giorni.
Bisogna quindi perseguire obiettivi precisi di tutela, salvaguardia, protezione dell'ambiente naturale, cominciando con l'istituzione di parchi, riserve naturali, senza mortificare l'economia. Non per demagogia sulla difesa dei beni ambientali, ma per sottolineare il dovere degli amministratori di difendere la terra che ci ha dato i natali e dove vivono i nostri nipoti. Le province della Regione Veneto, hanno tutte istituito nel serenissimo territorio, riserve naturali Regionali; Parchi; zone umide protette; perché sentono fortemente la necessità di tutelare il territorio. L'attività ambientale dell'area berica è indirizzata a cemento e asfalto, tanto da esserne immersi sino al collo con pedemontane, tangenziali, stadi, quarta corsia, capannoni che restano vuoti, immensi ipermercati, gallerie, tutto al servizio del niente. Nella Regione Veneto esistono attualmente il Parco Nazionale delle Dolomiti a Belluno, il Parco della Lessinia e dell'Adige a Verona, Parco dei Colli Euganei a Padova, Parco del Sile a Treviso, Delta del Po a Rovigo; riserve naturale Bosco Nordio a Venezia. Nella nostra provincia niente! Solo cave, per il resto siamo assenti.
Le Nazioni Unite hanno dato ai popoli un obiettivo storico, quello di lasciare alle future generazioni un ecosistema più vivibile, tutelando per tempo le aree agricole più estese, rifacendo gli edifici più obsoleti preparandosi, dopo qualche anno, al blocco delle costruzioni, con salvezza definitiva dell'ambiente naturale. Sempre che resti qualcosa da salvare.
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