Terme Recoaro, Cappelletti: "ennesima speculazione edilizia?" E attacca Toniolo e Ciambetti
Sabato 12 Luglio 2014 alle 21:27 | 0 commenti
Enrico Cappelletti, M5S - Desidero sensibilizzare la stampa regionale e locale per dare quanto più risalto possibile alla situazione disastrosa e presto irreversibile in cui versa la Stazione di cura termale di Recoaro, un tempo prestigiosa e famosissima meta di presenze illustri. Ieri, 11 Luglio ho compiuto una visita al complesso Termale di Recoaro per rendermi conto di persona della situazione di degrado delle Terme.
L'invito era giunto da molti cittadini recoaresi preoccupati dello stato di incuria in cui versano le Fonti  ma soprattutto preoccupati del fatto che il Complesso Termale possa essere messo in vendita senza alcun vincolo di utilizzo, senza un piano di rilancio e di sviluppo che preservi l’ambiente, gli interessi economici e paesaggistici del territorio, diventando possibile preda di speculazioni edilizie che aumenterebbero i volumi edificabili.
Spaventa la chiusura della società Terme di Recoaro spa che è preludio alla cancellazione dell'identità termale legata a questi luoghi.
Dopo aver toccato con mano l’incuria in cui versano gli edifici, lo stato di abbandono dell’ex albergo 5 stelle Dolomiti e di altri stabili, il parco secolare lasciato a se stesso, dopo aver ascoltato i racconti accorati dei pochi dipendenti rimasti, sconsolati nell’assistere all’inesorabile declino delle loro Terme , ci domandiamo come possa essere mancata la volontà politica di mettere in primo piano e con urgenza un serio  PIANO DI RILANCIO delle Terme.
La regione Veneto, al contrario, ha incaricato la Società controllata Svec , nella persona del Sig. Tremonti, di liquidare il complesso . Con quali criteri e con quali clausole?
E i politici vicentini, che piu’ dovrebbero avere a cuore Recoaro, che cosa fanno?
Al Consigliere regionale Toniolo, che  in ben due occasioni definì le Terme recoaresi “una zavorra†per la Regione, (domenicadivicenza 1-3-14e GdV 27-11-13), e’ intitolata la legge regionale 29-11-13 n.29 che decreta la liquidazione della società “Terme di Recoaro spa†e del suo patrimonio. Quelle stesse Terme che, nella delibera di acquisizione,  (l'ancora a piede libero) Galan identificava come "Rilevante risorsa per l'economia e gli interessi turistici veneti".
L’assessore regionale Ciambetti, che dice di aver particolarmente a cuore la località , si trincera invece dietro i vincoli della Corte dei Conti, lavandosene le mani.
In realtà , nel corso degli anni, Recoaro e’ servita da “poltronificio†per i politici , ha garantito posizioni dirigenziali a figure assolutamente incompetenti, quando non anche di peggio.
Sembra che siamo di fronte al classico caso di un gioiello consegnato alla politica che a distanza di pochi anni lo spolpa per quanto possibile e lo porta ben oltre la soglia del fallimento. La regione Veneto spende miliardi di euro per violentare il territorio con infiniti nastri di cemento e una struttura come quella di Recoaro, che se funzionasse a dovere avrebbe ricadute positive nell´economia di Recoaro e di tutta la vallata (e che necessiterebbe di ben piu modesti investimenti), è lasciata colpevolmente al suo destino.
La delicata situazione del compendio termale sarà oggetto di un’ interrogazione parlamentare mirante ad identificare le gigantesche responsabilità politiche di questo disastro e per stimolare una azione concreta, per evitarne la chiusura, da definire il prima possibile.
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