Quotidiano |

Tav/Tac a Vicenza: il punto sul nuovo disegno delle comunicazioni per il nodo di Vicenza

Di Francesco Battaglia Lunedi 28 Marzo 2016 alle 15:01 | 0 commenti

ArticleImage

Se dovessimo unire e srotolare i km di carta che addetti ai lavori, partiti politici, giornalisti, associazioni, comitati e semplici cittadini hanno scritto in questi ultimi anni sulla TAV/TAC Vicentina e non solo, avremmo già di fatto coperto il lungo tracciato che manca a realizzare il ben noto corridoio 5, e probabilmente con la mole di materiale sull'argomento, avremmo anche quadruplicato i binari del tracciato. Ma ad oggi di strade ferrate ahimè, non se ne vede ancora traccia. Non perché manchi l'intenzione di portare a cantierizzazione l'imponente opera, ma poiché la mole dell'intervento, che annovera al suo interno una serie di criticità (idrogeologiche, paesaggistiche, logistiche, ecc.), oggetto durante questi anni di aspri contrasti, senza tralasciare per altro il fattore più importante, l'enorme esborso economico di denaro pubblico necessario, ha limitato i tempi di progettazione, aprendo anche a più soluzioni progettuali.

Se da un lato c'è stata la politica che amministra, tesa a voler realizzare un'importante opera a servizio della collettività futura, dall'altro abbiamo avuto la politica d'opposizione, che deve e prova a far emergere le criticità che una così complessa opera contiene.
A queste si sono aggiunte legittimamente, e forse se ne aggiungeranno ancora, quelle espresse da quei cittadini, comitati e associazioni, che vogliono non solo essere informati sullo status del progetto e dei lavori (ma anche se si fermerà e non passerà solo il treno superveloce nella ipotizzata nuova stazione in fiera o in quella ristrutturata di viale Roma); ma soprattutto vogliono poter intervenire su quelle scelte che la politica si appresta a compiere nei propri spazi, nelle proprie criticità quotidiane, nel modificare il paesaggio, nel difendere gli interessi storico ambientali del territorio d'origine in cui hanno deciso di trascorrere la propria vita e vedere realizzata quella dei propri figli.
In buona sostanza, si è scritto, detto, deliberato, mobilitato, protestato e chi più ne ha più ne metta, tanto da poter dire che il caso, o meglio il treno deve ora decidere se incamminarsi sul binario o restare fermo al binario di Lione, stazione di partenza dove attende il semaforo dello start definitivo e completo della linea a nord est.
Chi ha la potestà di srotolare non più i fogli delle parole fin qui spese, ma i binari di una nuova strada ferrata che nel bene o nel male determinerà il nuovo assetto logistico di Vicenza e del nordest in generale?
Prima di addentrarci nelle competenze di chi o di come è bene porre dei capisaldi fondamentali dell'intera vicenda:
1 La progettazione di infrastrutture di questa portata non è da considerarsi normale attività funzionale di chi disegna o per meglio dire di chi progetta, soprattutto per il contesto territoriale in cui il tracciato è previsto. Se ci trovassimo in una sterminata prateria, piuttosto che in un deserto sahariano, sarebbe stato semplice tracciare una linea similmente retta, tanto che i super treni sarebbero già in esercizio da diversi anni.
2 Alla fine dell'iter progettuale ci sarà un tracciato da realizzare, che sicuramente non sarà accettato da tutti, poiché è impossibile accontentare tutti i soggetti coinvolti.
3 Il nodo cruciale è quindi quello di porsi la domanda su quanto sia indispensabile procedere alla realizzazione di una così imponente opera, quando altri settori dei trasporti ferroviari necessitano di ammodernamenti.
Se ragionassimo solo in base alla deflazione economica in corso, ci sarebbero opposte motivazioni per propugnare l'idea di nuove realizzazioni a medio lungo termine o per accantonarla e destinare le risorse ad altri interventi più immediati. Ma chi amministra deve proiettare le sue scelte verso il futuro e non soffermarsi solo all'immediato, soprattutto nell'ottica di una politica ambientale che guardi alla riduzione del trasporto su gomma a favore di quello su rotaia.
Precisando che chi scrive non ha intenzione di tessere lodi agli attuali amministratori in campo, ma ha solo il dovere di riconoscere che programmare un'opera come la TAC/TAV per il futuro delle generazioni a venire, rientra nelle normali attività che un amministratore deve compiere, altra cosa è la discussione sulle modalità con cui giungere alla progettazione e soprattutto sull'eseguirne la realizzazione, poiché nessuno vorrebbe un'opera progettata male e realizzata peggio.
Durante questi anni, Achille Variati, prima Sindaco e ora anche Presidente di Provincia, ha fatto la sua parte accelerando prima, forse troppo a detta dei suoi detrattori, non dimostrandosi favorevole ad un referendum richiesto dalle opposizioni e subendo critiche per il famoso sistema di valutazione dei desiderata pubblici, il Delphy, ma dimostrando in seguito di voler ascoltare l'opinione e le critiche dei cittadini e dichiarandosi disponibile, come detto anche ai microfoni di VicenzaPiu.Tv, a fare un sia pur tattico e, ovviamente, non strategico riesame delle modalità di approfondimento sul progetto ammettendo se necessario anche i personali errori, purché a trarne profitto sia la collettività. Ne sono una dimostrazione le osservazioni fatte e richieste a Rfi in sede di approvazione dello studio di fattibilità (13 gennaio 2015) anche a seguito dei molti e fruttuosi pareri di comitati e cittadini, che hanno avuto la meglio, almeno per ora, su chi voleva tutto, subito e senza concertazioni popolari ma solo con gli "interessi".
Archiviata nel frattempo anche la paventata ipotesi operativa del campus di Carpaneda, vale la pena oggi fare il punto sullo stato dell'arte dell'iter progettuale.
Nei giorni scorsi Rfi ha presentato al Comune tre soluzioni progettuali, dei quali, una mantiene ancora la stesura iniziale del progetto di fattibilità a firma dell'Ing. De Stavola, con una stazione in fiera e una a Borgo Berga. La seconda prevede una soluzione con la stazione in zona fiera ma di dimensioni inferiori rispetto a quanto pensato oltre un anno fa e con una seconda in viale Roma. La terza esclude fermate intermedie e assegna all'attuale stazione di Via Roma il ruolo di nodo ferroviario per la futura TAV/TAC.
Sicuramente, dopo un'intervista ad Achille Variati, che è in via di pubblicazione su vati argomenti, tra cui quello della situazione dei collegamenti, territoriali ed extra territoriali di Vicenza, nei prossimi giorni avremo modo di tornare a raccogliere le impressioni dei comitati che vorranno sicuramente far sentire la propria voce. Variati ha fatto sapere che a brevissimo renderà pubbliche le valutazioni ufficiali di Rfi, per poi ragionare col territorio economico e civico sulle decisioni della sua amministrazione, anche in previsione di poter visionare la relazione della società Polinomia srl, incaricata dall'amministrazione di redigere lo studio d'impatto ambientale in base alle previsioni della TAV/TAC a Vicenza.
Ovviamente ci dovrà essere un tempo ragionevole per approfondire l'incartamento progettuale, compreso quello che riguarderà l'intero tratto per attraversare la città, nel caso di doppia stazione, senza tralasciare i vari pareri che potrebbero modificare ulteriormente i progetti.
Non esiste, però, un progetto perfetto, ma solo la migliore previsione dello sviluppo organico di una città in funzione del contesto nel quale l'opera sarà inserita, ragion per cui, chi non vuole la TAV/TAC, difficilmente vedrà realizzato il suo desiderio; poiché l'opera in questione s'inserisce in un contesto nazionale ed internazionale di vie di comunicazione da cui una comunità come quella di Vicenza non può autoescludersi, ma di cui dovrebbe giovarsi al meglio anche per ridisegnare i collegamenti locali e regionali, oggi indubbiamente carenti ma al miglioramento devono contribuire la fusione operativa di Ftv con Aim Mobilità, l'implementazione della tangenziale e nuove e più efficienti linee ferroviarie e su gomma.
Come fatto sinora, seguiremo l'evolversi dell'iter progettuale e realizzativo non solo della Tav/Tav ma del sistema complessivo dando voce a chi vorrà far conoscere le proprie opinioni visto che il pluralismo dell'informazione e il confronto di diverse visioni sono stati strumenti indubbiamente costruttivi.

Leggi tutti gli articoli su: Tav, Achille Variati, Tac

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network