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Tav, Roberto Cattaneo: il gioco delle tre stazioni uccide il territorio. Ma anche la storia

Di Citizen Writers Giovedi 4 Dicembre 2014 alle 23:30 | 0 commenti

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Riceviamo da Roberto Cattaneo, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Vicenza, e pubblichiamo
Sembra che la rivoluzione viabilistica, la liberazione dall'isolamento che la plurima gestione Variati & c. ha condannato Vicenza, si realizzi con le due nuove stazioni ferroviarie. Una ha un suo significato al servizio dell'industria, dell'economia e, forse, anche del grande turismo, ed è quella che dovrebbe nascere per la realizzazione della TAV e fare tappa presso l'Ente Fiera (nella foto Alinari la Stazione di Vicenza).

Comunque decentrata rispetto al Centro Storico e a cui, quindi, necessita un sistema di trasporto dalla Fiera al centro veloce e costante, almeno in relazione alle fermate e partenze dei treni ad alta velocità. L'altra non ha molte giustificazioni. Da costruire vicino a Via dei Martiri delle Foibe dovrebbe servire ai treni locali, probabilmente anche regionali, altrimenti più che una linea ferroviaria di una qualche importanza, dovremmo considerarla una metropolitana di superficie che colleghi Vicenza a Thiene, Schio, Bassano ecc. E il traffico regionale e interregionale dove va a finire? Anche qui, se si vuole che serva ad un territorio più ampio, dovrà essere pensato, e realizzato, un trasporto veloce che colleghi questa seconda stazione con il centro città e con la stazione della TAV. Altrimenti come potranno raggiungere le altre città d'Italia i viaggiatori della provincia? La conseguenza è che altro territorio verrà sprecato, altro verde distrutto, altri soldi buttati al vento senza una precisa politica della mobilità locale, regionale, nazionale e internazionale. Sicuramente alcune realtà ne trarranno benefici ma l'insieme della comunità non ne trarrà un gran che. La stazione attuale, che è l'ingresso nobile di Vicenza, lasciato al degrado ma pur sempre l'ingresso che si prospetta a Campo Marzo, che per quanto avvilito dagli errori fatti all'epoca Quaresimin, rimane la bella porta di Vicenza, verrebbe dismessa praticamente subito dopo che vi sono stati spesi fior di quattrini, dello Stato ma pur sempre denaro pubblico, per farne dei parcheggi. Ridurre questa zona a un insieme di piazzali a ridosso delle colline, a fianco di un'area residenziale degradata, vedi Via Torino, Via Milano, Via Firenze, zona ex Domenichelli e adiacenze, è un grave errore ma contemporaneamente è anche un assalto alla Vicenza storica che verrà ad essere veramente isolata e privata della linfa indispensabile alla vita di una città: lì equilibrata capacità di accesso. A margine di tutto questo vi sono poi alcune considerazioni da farsi e delle domande da porsi. Anzitutto quale opere verranno messe in cantiere per collegare le due nuove stazioni alla città, e quante case verranno abbattute e quanto costerà tutto questo ancor prima di posare una sola traversina dei futuri binari. Come si potrà far fronte al nuovo caos viabilistico che sicuramente scoppierà nelle ore di punta con queste nuove linee di collegamento interno, sempre che vengano realizzate, cosa questa che è con molta probabilità nel libro dei sogni di questa amministrazione? E con quali parametri economici si realizzeranno, grande interrogativo, le indispensabili compensazioni sia verso i privati sia verso il bene pubblico per tutto quello che causerà di danno ambientale, distruzione della campagna e danni ideologici, in buona parte delle aree interessate dal passaggio delle nuove linee ferroviarie? Infine, altro che trasparenza, chiarezza e ascolto della gente quando si ritiene di saltare anche il confronto in commissione. Il sindaco Variati è abile nel raccontare cose straordinarie ma che il più delle volte rimangono scritte nel libro dei sogni e delle fantasie ma mi chiedo anche che cosa ci sia da nascondere per mettere tutta questa fretta nel decidere una cosa così importante per il futuro della città e dell'intero territorio provinciale. Questo ci obbliga, moralmente, a indagare a fondo e lo faremo, senza pregiudizi, per garantire il bene dei vicentini.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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