Quotidiano | Categorie: Fisco

Tassiamo la Chiesa non perché è giusto, ma perché ce lo dice l'Europa

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 19 Febbraio 2012 alle 15:53 | 0 commenti

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Riceviamo da Silvia Dalla Rosa, Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza, e pubblichiamo.

Finalmente, agli occhi di molti, Monti sembra fare qualcosa di buono. Tassare gli esercizi commerciali della Chiesa con l'ICI. Gli italiani lo chiedono da sempre, i tecnici se ne prendono il merito. Stando al comunicato ufficiale del Governo, l'esenzione farebbe ora solo riferimento "agli immobili nei quali si svolge in modo esclusivo un'attività non commerciale".

E verrebbe introdotto un "meccanismo di dichiarazione vincolata a direttive rigorose stabilite dal Ministro dell'economia e delle finanze circa l'individuazione del rapporto proporzionale tra attività commerciali e non commerciali esercitate all'interno di uno stesso immobile". In pratica adesso, finalmente, verranno esentate solo quelle porzioni non propriamente commerciali.

Per l'attuale legislazione italiana: "gli immobili utilizzati dai soggetti di cui all'articolo 87 comma 1 lettera c), del testo unico delle imposte sui redditi (i no-profit) destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, nonché delle attività di cui all'articolo 16, lettera a) della legge 20 maggio 1985 n. 222" Questo articolo indica le "attività di religione o di culto quelle dirette all'esercizio del culto e alla cura delle anime, alla formazione del clero e dei religiosi, a scopi missionari, alla catechesi, all'educazione cristiana".
Fino a qui, le esenzioni potrebbero essere accettabili. Il problema sorge con il Decreto Legge dell'agosto 2005 (Governo Berlusconi), che all'articolo 6 dice che "sono inclusi nell'esenzione dall'ICI anche gli immobili utilizzati per le attività di assistenza e beneficenza, istruzione, educazione e cultura pur svolte in forma commerciale se connesse a finalità di religione o di culto". Il problema ora diventerebbe quindi stabilire quali siano i luoghi di culto e quali non lo siano. E' sufficiente una cappella? Una statua? Il problema era stato eliminato del tutto da un altro Decreto Legge del 2005 del Governo Berlusconi, che applicava l'esenzione "alle attività indicate a prescindere dalla natura eventualmente commerciale delle stesse". Fortunatamente Prodi ha cancellato quest'ultima norma indecente, rimandando la legislazione alla precedente, che esentava solo i luoghi di culto.
Alla luce di questo piccolo excursus legislativo, mi chiedo quanto questa proposta di Monti potrà cambiare l'attuale situazione. E' risaputo che la Chiesa è riuscita ad aggirare i vincoli fiscali, mettendo magari una cappella in un albergo, un angolo per la preghiera negli Uffici. Speriamo che questo meccanismo riesca davvero a entrare in funzione nella maniera più giusta per stabilire le proporzioni tra attività commerciali e di culto negli immobili, probabilmente misurando i metri quadrati per la preghiera.
Ci tengo comunque a ricordare a tutti che questa proposta di emendamento non viene solo dalla volontà del Governo. Da ottobre 2010 siamo sotto indagine da parte dell'Unione Europea per l'infrazione dell'Articolo 107 del TFEU, che proibisce gli aiuti da parte dello Stato perché costituiscono un impedimento alla libera concorrenza nel mercato unico. Le promesse di Mario Monti dell'altro giorno al Commissario Europeo per la Concorrenza Almunia quindi, dovrebbero servire a fermare le indagini e ad evitarci l'ennesima multa, dopo l'ultima, di febbraio 2012, sulle quote latte.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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