Tassa di soggiorno: parte male il federalismo fiscale
Giovedi 16 Giugno 2011 alle 22:34 | 0 commenti
Confesercenti - La contrarietà di Assoturismo Confesercenti alla introduzione della tassa di soggiorno è stata ribadita più volte.
Nel Veneto sono Venezia e Padova le città capoluogo che da subito vogliono introdurre la rinnovata tassa, altre province sembrano in attesa di partire mentre i cosidetti comuni ad elevato indirizzo turistico non possono ancora farlo finchè la Regione Veneto non approverà l’elenco regionale previsto dal decreto.
Si tratta di una via pericolosa, dichiara Assoturismo Veneto per bocca del Presidente Francesco Mattiazzo e del coordinatore Maurizio Francescon, una via che non risolverà i problemi della realtà turistica della nostra regione e dei nostri maggiori comuni.
Una tassa che non tiene conto che sui pernottamenti già gli alberghi italiani pagano dai 4 ai 6 punti percentuali di IVA in più rispetto ai diretti concorrenti europei.
Le stesse modalità con cui è stata introdotta (il ministero ha previsto un regolamento entro il 6 giugno mai uscito dai meandri romani) stanno creando confusione ed incertezze tra gli operatori che devono applicarla (ancora non è chiara la responsabilità degli albergatori e dei gestori delle strutture extralberghiere).
A tutto oggi non sappiamo che cosa succederà ai turisti che si rifiuteranno di pagarla e come saranno perseguiti (o pensiamo ancora una volta che sarà l’albergatore a rimetterceli di tasca sua?)
Ancora, non sono chiare le modalità ed i confini con cui i comuni possono spendere queste risorse.
Purtroppo il tanto decantato federalismo fiscale municipale corre il rischio di trasformarsi in un ulteriore aggravio di costi per le imprese senza che ci sia un effettivo ritorno per il settore turistico.
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