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Tapparo: «Sulle polveri sottili servono più studi e controlli»

Di Marco Milioni Mercoledi 1 Agosto 2012 alle 20:07 | 2 commenti

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Quando ieri le agenzie hanno battuto i primi lanci sugli sforamenti alla norma sulle polvere sottili in molti si aspettavano una risultato poco edificante da parte del capoluogo berico. Che è finito nella top ten nazionale. E più precisamente al nono posto. «La questione è di grande importanza per tutti i cittadini - spiega il vicentino Andrea Tapparo professore di chimica ambientale e chimica analitica all'università di Padova - mentre purtroppo per quanto concerne la qualità dell'aria l'Italia come il Veneto arranca rispetto alle disposizioni europee».

Che cosa sono le polveri sottili?
«Per semplificare si tratta di materiale sospeso nell'atmosfera. Sono particelle di varia natura che quando hanno una dimensione pari o minore di 10 millesimi di millimetro, o più precisamente quando hanno un diametro aerodinamico uguale o inferiore ai 10 millesimi di millimetro vengono denominate Pm10. Sotto i 2,5 millesimi di millimetro vengono gergalmente definite Pm 2,5».

Che tipo di pericolosità hanno?
«Ovviamente la pericolosità dipende da vari fattori. Dalle dimensioni certamente poiché più è piccola la materia che penetra nel corpo tramite la respirazione più è facile che possa dare problemi. Ma al contempo conta la natura chimica. Un conto è una miniparticella di sabbia, un materiale che possiamo dire inerte, un conto è una sostanza tossica o potenzialmente cancerogena. Esistono studi fatti propri dalla comunità scientifica i quali dimostrano che sia la prolungata esposizione sia l'alta concentrazione di sostanze nocive hanno effetti gravi sull'apparato circolatorio e su quello respiratorio. E non solo».

Ci si poteva aspettare un risultato del genere per Vicenza?
«Direi che non sorprende visto che in passato la situazione non era molto peggiore. I dati forniti dall'Istat sono senza dubbio interessanti; hanno però una valenza di natura prettamente statistica».

Detto in altre parole un conto sono i giorni di sforamento, un conto è la composizione chimica e la concentrazione delle sostanze nocive che si respirano. Corretto?
«Sì. Ciò che serve è un insieme di studi ben più accurati e metodici della situazione; studi che le amministrazioni locali potrebbero promuovere assieme all'Arpav. Non occorrono grandissimi mezzi. Qualche centralina in più per il rilevamento. E analisi comparate su dati e campioni raccolti in modo rigoroso».

Però?
«Diciamo che in questo senso l'Arpav, l'agenzia ambientale regionale, in questi anni non ha brillato proprio per una scelta di politica generale attuata dai vertici. Ma le questioni in sospeso sono davvero tante. Ed occorrerebbe una sensibilità maggiore da parte di tutti. Classe dirigente in primis».

Leggi tutti gli articoli su: Pm10, Pm 2.5, Andrea Tapparo

Commenti

enzucciu
Inviato Mercoledi 1 Agosto 2012 alle 22:43

gli studi ci sono, numerosi e con risultati definitivi.; una selezione qui http://www.antologiamedica.it/?tag=inquinamento
Basta chiacchiere, servono interventi. In provincia di Vicenza la mortalità per cause cardiovascolari e respiratorie è superiore alla media regionale; ad Asiago, Valdagno e Schio le concentrazioni di ozono nell'aria sono alle stelle. la valdastico è un cimitero di rifiuti tossici e continuano a proporvi nuove trade, cemntificazione spinta del territorio, centrali a biomasse che servono solo ad ingrassare i soliti speculatori
giordano lain
Inviato Giovedi 2 Agosto 2012 alle 00:20

ESATTO, La pericolosità è certa, ben venga la ricerca ma servono subito azioni antinquinamento che da anni i cittadini chiedono mentre l'amministrazione peggiora la situazione anno dopo anno agevolando l'uso delle auto private, non converetendo i mezzi pubblici per non parlare dei riscaldamenti a gasolio. comportamenti criminali. cosa dicono Cicero e Variati: togliamo il cedro da viale trieste e via con un'altra rotatoria! Senso del futuro sotto zero, le persone si ammaleranno sempre di più tanto loro alla pensione ci sono arrivati!
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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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