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Talenti vicentini in fuga 1. La proclamazione di un PhD in California, reportage: si parte dal... Mose

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 13 Giugno 2014 alle 17:37 | 0 commenti

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Molto si parla ma sempre poco o nulla si fa per un depauperamento drammatico del futuro dell'Italia che "esporta" talenti mentre importa sempre di più manodopera straniera sotto istruita o, se diplomata o laureata nei paesi d'origine, utilizzata, comunque, per i lavori a  minor valore aggiunto (umili, ndr) e finora rifiutati dagli italiani. Il fenomeno di miopia e di imminente cecità è di sistema per cui anche Vicenza ne è protagonista, come "patria" delle menti di eccellenza, e vittima, per la loro partenza per altri, più promettenti lidi.

Se dati e inchieste sull'argomento stanno trovando spazio sui media anche locali, noi abbiamo deciso di seguire giorno per giorno il viaggio di un padre che va ad assistere alla cerimonia del "Commencement", la proclamazione, cioè, come PhD (il massimo titolo universitario in Usa) in Elecrical and Computer Engineering di un figlio che ha lasciato Vicenza (e l'Italia) nel 2009 con in tasca una laurea conseguita a Padova col massimo dei voti "cum laude" in Ingegneria delle Telecomunicazioni dopo aver seguito tutti i corsi e superato tutti gli esami dell'ultimo anno alla UCSD (San Diego, California) grazie a una borsa di studio assegnatagli per merito e dopo aver discusso la tesi, preparata in Usa, nell'ateneo padovano di origine.

La cronaca del viaggio vuole raccontare quello che questo padre vede, e non solo del diverso concetto di Università che c'è negli States, nei pochi giorni che si è regalato per condividere un momento importante della vita del figlio, uno dei tanti italiani il cui "cervello" accademico è stato impostato nel Belpaese, che ha speso per la sua formazione fino alla laurea, ma che è stato, poi, potenziato e "abarthizzato" per tirarne fuori il meglio in proiezione futura a spese della Comunità statunitense, sia essa formata dallo Stato o da investitori a favore delle Università private, certo, ma anche pubbliche, come quella di S. Diego.

Nessuna pretesa c'è in questa cronaca a puntate di fissare delle verità assolute, che richiedono studi più ampi e approfonditi, ma ci saranno di certo spunti su cui riflettere in quello che racconteremo e che contiamo anche di presentarvi in un video di VicenzaPiùTv che vi mostrerà la  cerimonia finale del "Commencement" made in UCSD, che ci aspettiamo sia suggestiva in attesa di assistervi di persona col nostro "papà testimonial", ma avrà, nel video, un simpatico ... antefatto in quel di Arzignano.

Partiamo dalla...partenza allora.

Decollo dall'aereoprto di Venezia con un volo della Delta Air Lines diretto a San Diego via New York  e il buon padre cosa fa?

Prima di imbarcarsi, da buon turista, fotografa, non senza un immediato, evidente fastidio, uno dei tanti pannelli luminosi che «al Marco Polo osannano, giustamente, la grande opera ingegneristica del Mose - ci dice il papà del PhD vicentino -, ma che, come prima testimonianza dell'italica indolenza, mostrano ancora quel nome, il Consorzio Nuova Venezia, che con le mega tangenti pagate ha cancellato l'inno dell'opera alla capacità ingegneristica italiana per sostituirla con la percezione costante da parte anche di chi arriva a Venezia di un'altra, oggi, più forte capacità dell'Italia: quella di continuare imperterrita a suicidarsi con la corruzione. Questa  con le suo schifose tangenti versate a gente senza scrupoli, sedicenti politici o imprenditori o, meglio, magnaccia che siano, è il primo dei motivi dell'emigrazione, io direi "espulsione", dei nostri cervelli e del progressivo impoverimento futuro dell'Italia!».

Il volo Delta Air Lines 475 imbarca dal gate 19, il Boeing 767 in partenza è pieno, il decollo è in orario.

Buon viaggio. Ci risentiremo, se lo stop sarà sufficiente a connetterci, domani in transito da New York.

Leggi tutti gli articoli su: Mose, San Diego, Talenti vicentini in fuga, PhD, Commencement

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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