Quotidiano | Categorie: Sanità

Suicidio, dal tabù alla condivisione con Caritas Vicentina

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 21 Maggio 2015 alle 16:24 | 0 commenti

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La Caritas Vicentina presenta l'incontro sul suicidio

Perdita di senso della propria vita per chi è tentato dal suicidio, sensi di colpa per non aver colto o capito il dolore del proprio caro per i sopravvissuti: questi sono fra i sentimenti più frequenti quando si parla di suicidio. Caritas Vicentina solleva il velo su queste sofferenze e propone un incontro aperto a tutti sul tema “Suicidio: possiamo parlarne! – Dal tabù alla condivisione, dalla perdita di senso all’invocazione”.

L’appuntamento è per sabato 23 maggio dalle ore 8,30 alle ore 12,30 presso i Missionari Saveriani in viale Trento 119 a Vicenza. Previsti - oltre allo spunto di riflessione iniziale del Direttore della Caritas Diocesana don Giovanni Sandonà – gli interventi di due testimoni significativi sull’argomento: Gigi Zoldan, vicentino, che porrà l’accento sulla propria personale esperienza di perdita e ricerca di senso; e Stefania Casavecchia, laziale, co-autrice del libro “Il coraggio del dolore” che racconta la propria esperienza nella ricerca di un senso dopo la perdita di un figlio, avvenuta per suicidio. Previsto anche l’intervento dello psicologo e psicoterapeuta Enrico Cazzaniga, docente del Centro Milanese di Terapia della Famiglia, che proporrà una lettura delle perdite e delle ricerche di senso individuali e collettive. La mattinata prevede inoltre lavori in piccoli gruppi con facilitatore.

“L’incontro – spiega Serena Bimbati, coordinatrice della Commissione Sofferenza psichica, relazioni e comunità cristiana della Caritas Diocesana - vuole interrogare le nostre comunità sul suicidio in quanto perdita di senso individuale e collettiva e spesso, inoltre, vissuto come un tabù”. “Vogliamo interrogarci – aggiunge Viviana Casarotto, psicologa e psicoterapeuta, coordinatrice dei gruppi di auto mutuo aiuto della Caritas Diocesana sul lutto - sui modi nei quali ci si può mostrare prossimi rispetto alla sofferenza e il male di vivere. Qual è la perdita di senso che spinge una persona al suicidio e qual è la ricerca di senso di una persona che ha perso un proprio caro per suicidio? Come creare dei momenti di condivisione e aprire spazi di riflessione individuali e collettivi sul valore della vita? Come riusciamo a darle senso e significato, cambiando orizzonti?”.

Afferma don Giovanni Sandonà, direttore della Caritas Diocesana: “Sono convinto che dentro il cosiddetto mal di vivere vi sia un’infinita invocazione di vita che non riesce a trovare voce, forma e relazioni. Questa complessità esistenziale per un verso rischia di essere rimossa dalla consapevolezza pubblica, dall’altro viene solo clinicizzata. Crediamo invece che sia una questione squisitamente umana e culturale, pur se molto complessa; in questo senso con l’incontro tentiamo di rompere un tabù e proviamo a posarci sopra il nostro orecchio e il nostro cuore, per iniziare così uno spazio di condivisione come già qualche anno fa abbiamo cominciato a vivere con chi si trovava svuotato dall’esperienza del lutto”. Da anni nel territorio della diocesi infatti stanno crescendo (sono attualmente 12) i gruppi di aiuto mutuo aiuto per l’accompagnamento delle persone nella rielaborazione del lutto (info su www.caritas.vicenza.it).

“Partendo da queste esperienze – conclude don Giovanni Sandonà - Caritas Vicentina quindi apre a chiunque lo desideri lo spazio di ascolto offerto dal convegno, uno spazio che proprio perché tocca il mistero dell’esistenza abbisogna di tanta condivisione nella ricerca, con l’obiettivo, eventualmente, di potervi intravvedere percorsi nuovi di azione”

Leggi tutti gli articoli su: Caritas, Giovanni Sandonà, Suicidio, Viviana Casarotto

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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