Studenti del Liceo Quadri in formazione presso caserma Ederle di Vicenza: Daniele Ferrarin esprime sconcerto a nome del M5S
Sabato 13 Maggio 2017 alle 19:46 | 1 commenti
"La notizia che alcuni studenti del Liceo Quadri di Vicenza parteciperanno, per un periodo di formazione, alle attività della caserma Ederle di Vicenza impongono una presa di posizione chiara di autorità politiche, religiose, di associazioni che lottano per la Pace e per il disarmo": è così che inizia la nota che pubblichiamo di seguito a firma di Daniele Ferrarin, portavoce consigliere comunale M5S Vicenza. "Il Movimento Cinque Stelle di Vicenza - prosegue Ferrarin - rimane stupito e sconcertato dalla scelta fatta dai dirigenti dell'Istituto vicentino che hanno individuato nella caserma americana il luogo idoneo per far maturare esperienza lavorativa di giovani studenti. Quale formazione può essere data ad un giovane ragazzo nel pieno del suo sviluppo psicologico e culturale, in un luogo in cui direttamente e indirettamente vengono programmate attività militari che come obiettivo hanno un carattere "offensivo" contro altri Paesi, comunità di bambini, di uomini e donne?".
"Vicenza, purtroppo - agginge il consigliere pentastellato -, è per lo scenario militare della Nato un punto strategico di natura offensiva e difensivìa. ​E' noto a tutti che in caso di un "conflitto" la nostra città , assieme a Brescia - Ghedi e siti Muos della Sicilia, sarà la prima ad essere colpita da quelli che la Nato definisce nemici. ​La Costituzione Italiana, nonchè lo Statuto del Comune di Vicenza, dove ha sede il Liceo, si fanno promotori, a parole, della Pace. ​La caserma Ederle è, a tutti gli effetti, uno strumento di morte, perchè non esistono guerre giuste. ​Compito della scuola sarebbe quello, tra l'altro, di educare i ragazzi ad una cultura di tolleranza, fraternità e rispetto dei diritti di tutti".
​Danile Ferrarin, quindi, così conclude: "Si invita il Consigliere delegato alle politiche giovanili del Comune di Vicenza di promuovere un incontro con l'Istituto al fine di esprimere a nome dell'Amministrazione Comunale il disagio e la contrarietà per le scelte fatte e, nel contempo, proporre lo stage dei ragazzi alla Casa per la Pace del Comune di Vicenza dove le provate capacità linguistiche dei ragazzi potranno essere esercitate per promuovere una diffusione della cultura contro gli armamenti".
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