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Studenti a Roma chiedono sciopero generale. Cgil: per ora no. Napolitano pronto a incontro

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 22 Dicembre 2010 alle 15:53 | 0 commenti

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Rassegna.it - Cortei a Roma contro la riforma Gelmini e visita degli studenti al sindacato. Camusso: "Costruiremo un percorso insieme". Scontri a Palermo e Milano. Napolitano riceverà gli universitari

Universitari e studenti medi sono in piazza in tutta Italia nel giorno della probabile (qui la diretta) approvazione del ddl Gelmini al Senato (foto gliitaliati.it). Approvazione che forse slitterà al 23 dicembre, dopo il caos scoppiato in Aula.

A Roma due cortei principali si sono mossi nella mattinata. Uno dalla Sapienza ha attraversato San Lorenzo e si dirige nei quartieri Casilino e Pigneto per concludersi alla Stazione Termini. L'altro corteo, partito da Piramide, è arrivato a pochi metri dal ministero dell'Istruzione a Viale Trastevere, e la tensione è salita, anche se non si registrano scontri.

Nel corteo partito da Piramide, riferisce gliitaliani.it, gli studenti medi "si sono dispersi. Molti se ne sono andati per paura dello spezzone partito da Piramide". "Compaiono mischiati ai manifestanti gruppetti organizzati di Ultrà", riporta sempre gliitaliani.it, segnalando "petardi e fumogeni". Il corteo ha poi deviato verso Testaccio.

"Noi non siamo black bloc": questo è uno dei cartelli esposti, invece, da oltre duecento studenti delle scuole superiori di Roma riuniti a Piazza Trilussa e che si sono mossi verso il centro. "Non vogliamo che passi questa riforma e siamo al fianco degli universitari - spiega Carlotta una studentessa del Virgilio - ma ci dissociamo totalmente da qualsiasi forma di violenza e da coloro che martedì scorso hanno spaccato le vetrine. Ieri abbiamo ricominciato la nostra mobilitazione in maniera pacifica, con flash mob, margherite e travestimenti e oggi intendiamo proseguire così". "Speriamo che non vada come martedì scorso - aggiunge Federico, 17 anni - noi siamo contro la violenza e vogliamo una protesta pacifica".

Scontri tra studenti e forze dell'ordine davanti alla sede della presidenza della Regione siciliana a Palermo. I manifestanti hanno tentato ripetutamente di fare irruzione a Palazzo d'Orleans, e sono stati respinti da polizia e carabinieri. I giovani hanno tentato di superare più volte il cordone di protezione fatto dagli agenti di polizia davanti la Presidenza della Regione senza riuscirvi. Gli studenti hanno lanciato pietre, uova e arance e gridando slogan contro il governo e la riforma Gelmini. Dopo vari assalti, le forze dell'ordine hanno caricato usando i manganelli. I manifestanti hanno lanciato anche petardi contro la polizia, c'è stato anche un lancio di lacrimogeni. I petardi sono stati scagliati da giovani che indossavano caschi e si coprivano il volto con sciarpe.

Tre cortei studenteschi si sono mossi poco dopo le 10 a Palermo da tre diversi punti della città. Il corteo degli studenti medi, che si era dato appuntamento davanti il teatro Politeama, è partito intorno alle 11 da piazza Castelnuovo. Alla testa c'è uno striscione con la scritta: "Blocchiamo la città per cacciare la Gelmini e Berlusconi".

Scontri anche a Milano tra studenti e forze dell'ordine in piazza San Nazaro in Brolo. A poche centinaia di metri dall'Università Statale da dove era partito il corteo, una decina di poliziotti in tenuta antisommossa hanno tentato di fermare i manifestanti. Al grido di 'nazisti' e 'via, via la polizia' gli studenti sono riusciti a sfondare il cordone degli agenti che in qualche caso hanno risposto levando i manganelli e stanno proseguendo per via Sforza dove stanno arrivando i rinforzi delle forze dell'ordine.

Giorgio Napolitano è disposto ad incontrare gli studenti che protestano contro la riforma Gelmini. Si è appreso da fonti del Quirinale che la richiesta non è stata ancora formalizzata, ma che una volta giunta, ci sarà una disponibilità. Gli studenti universitari in corteo a Roma mentre stavano attraversando il quartiere di San Lorenzo hanno accolto con un'esultanza generale la notizia, data da una ragazza col megafono, della disponibilità del presidente della Repubblica a riceverli. "Non deve firmare questa riforma perché distrugge l'università pubblica- urla la ragazza- Insieme a tutti gli studenti e ricercatori deve avare la forza di dire che bloccherà questa riforma, come stiamo facendo noi".

Una delegazione di studenti romani si è recata alla sede nazionale della Cgil, portando un grosso pacco dono. "Dentro questo pacco c'e' una lettera - spiega Matteo, uno dei ragazzi che porta il dono - nella quale chiediamo alla Cgil lo sciopero generale. Questo dimostra che la nostra mobilitazione va ben oltre il ddl Gelmini". "Noi vogliamo bloccare il Paese - dice Andrea, 20 studente di lettere e appassionato di greco antico - nei prossimi mesi le manifestazioni continueranno, perché noi vogliamo riuscire in quello che il Parlamento non è riuscito a fare: mandare a casa Silvio Berlusconi".

Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ha commentato dopo aver incontrato gli studenti che "le ragioni alla base del loro movimento ... travalicano le critiche al disegno di legge Gelmini: il tema vero è costituito da una generazione privata del futuro". Secondo il numero uno della Cgil "su una cosa gli studenti hanno assolutamente ragione, il loro futuro e le sorti della loro generazione è il tema di questo Paese e quindi è giusto che lo rappresentino a tutti". Camusso ha ribadito che "il futuro dei giovani è un grande tema sindacale" e che alla ripresa "la Cgil troverà modi e forme per incontrare gli studenti e per ragionare su come costruire un percorso insieme". Quanto alla richiesta di uno sciopero generale, Camusso ha affermato: "Nessuno esclude lo sciopero generale, ma per ora a nostro avviso non ci sono le condizioni". Il segretario generale della Cgil ha, infatti, spiegato: "Agli studenti ho detto che lo sciopero è un sacrificio per i lavoratori, non si dichiara né per solidarietà per un movimento, né in termini paternalistici. Gli abbiamo ricordato - ha aggiunto - che abbiamo alle spalle tre scioperi generali, in questi due anni, che la Cgil ha proclamato proprio sulle condizioni del futuro e sulle questioni della crisi".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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