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Alcune migliaia di lettere sono pronte per essere spedite ai dipendenti comunali, ma senza alcuna conseguenza imminente. Il sindaco Achille Variati e l'assessore Filippo Zanetti hanno confermato le voci che circolavano ormai dai giorni: l'amministrazione comunale procederà con l'avviso di interruzione della prestazione del salario accessorio, per quei dipendenti che ne hanno beneficiato tra il 2004 e il 2009, e di una possibile restituzione futura della prestazione, senza però indicarne tempi o importi precisi.

In questo modo, per adesso, non cambierà nulla negli stipendi dei dipendenti comunali e non dovrà essere restituito niente. Un atto "imposto" dalla Ragioneria dello Stato e "dovuto" per evitare che la prescrizione faccia ricadere la colpa dei compensi contestati dal Ministero dell'Economia ed erogati dal 2004, quando in carica c'era una giunta di centro destra, interamente sull'attuale amministrazione. Il sindaco, indignato per una "mazzata ingiustificata e gravissima" che colpisce il sistema messo in atto da molti comuni negli anni passati, è intenzionato a risolvere la questione a livello nazionale. Giovedì se ne discuterà all'Anci e poi, con un po' di fortuna, entro quindici giorni un articolo nel decreto "Salva Roma" potrebbe salvare anche Vicenza. Altrimenti il caso è destinato ad arrivare davanti alla Corte dei Conti.

Il Mef richiede circa 5 milioni di euro (da parte dei dipendenti che hanno ricevuto il premio di produzione o salario accessorio, i primi a ricevere le lettere) e 600 mila euro circa da riscuotere tra 400 dipendenti che hanno goduto delle progressioni orizzontali (dai 50 ai 130 euro lordi in più ogni mese) e che, se la partita non verrà chiusa con il decreto "Salva Roma", potrebbero sparire dalla busta paga già nei prossimi mesi. Un'operazione complessa che richiederebbe un impegno ingente di risorse e tempo per il Comune e che potrebbe mettere sul piede di guerra gli stessi dipendenti comunali.