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Stevan si toglie i sassolini dalle scarpe con la Lega e con Lovat lavora a Progetto Veneto

Di Onofrio Schino Giovedi 1 Marzo 2012 alle 16:22 | 0 commenti

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Maria Nives Stevan rilancia punto per punto alle critiche piovutele addosso nell'ultimo periodo, e in una conferenza stampa replica alle accuse che gli esponenti della Lega Nord le avevano rivolto dopo la nascita di "Progetto Veneto", movimento politico sorto dopo la sua diaspora e l'espulsione di Davide Lovat.

"Premetto soltanto - esordisce l'ex assessore provinciale - che noi ex leghisti, all'interno di questo nuovo progetto abbiamo ritrovato l'entusiasmo di un tempo. Abbiamo istituito un gruppo che antepone, così come all'inizio era nata la Lega, la politica ai meri interessi personali, senza rinnegare però ciò in cui avevamo creduto , orgogliosi dell'impegno e della passione a suo tempo profusi. Rientriamo ora in scena (assieme a Davide Lovat e Cesare Renier) per una nuova battaglia di principio, ritornando alla purezza di un tempo, che noi non avevamo mai perduto. Stiamo approntando una macchina che, nel dare i suoi frutti, farà strada e rumore".
Il suo discorso è accorato e preciso. Non mancano i chiari riferimenti a chi l'ha costretta a lasciare il partito in cui credeva e nel quale aveva impiegato impegno e dedizione, ma sebbene non ci siano nomi diretti questa difesa strenua delle proprie azioni dimostra classe e signorilità, attributi che a dire il vero non si riscontrano nell'attuale classe dirigente del Carroccio.
L'impegno della Stevan adesso va in direzione parallela a quella della sua associazione culturale "Va pensiero", organizzazione che ha sempre messo in evidenza comunque una natura leghista, e che ultimamente, proprio da parte di Luciano Todaro e compagnia, ha subito feroci critiche. "L'associazione - sottolinea - coinvolge vari settori, sociale, culturale, sportivo, senza dimenticare l'attenzione alla politica e al lavoro. La dirigenza della Lega ignora persino che il Premio nazionale letterario Voci Verdi sia gestito autonomamente dai suoi due presidenti, da un Direttore e da due gruppi di giurie".
E per proseguire in bellezza, la replica arriva a toccare in maniera diretta i vertici della Lega anche per quanto riguarda le scelte assai impopolari adottate nella gestione del partito negli ultimi anni, in particolare in occasione delle consultazioni amministrative nel 2009, e soprattutto risponde a chi l'ha accusata di volere a tutti i costi un posto al sole. "Il gruppo leghista, apertamente e su tutti i media locali, dava la vittoria certa, spartendosi addirittura apertamente la poltrone comunali ancor prima di essere eletti, attribuendo a sé le cariche ci assessori. Questa mossa, oltre ad irritare l'elettorato, divenne una barzelletta cittadina, senza dimenticare che il percorso politico è stato talmente scellerato con una incredibile emorragia di risorse umane e di voti, causando la sconfitta elettorale delle comunali".
La conclusione del suo discorso è una chiara critica per chi, a suo dire, ha sbagliato tutto e non ha pensato al bene del partito ma solo ad interessi personali. "La meritocrazia nella Lega non è mai stata di casa. Arrivismi individuali, esclusione di chi pur valido recava ombra, candidati privi di qualsiasi valore aggiunto, solo perché "eletti nel bassanese", senza dimenticare che determinati consensi non siano arrivati per bravura personale o fiducia nel partito, ma per una chiara protesta dell'elettorato. Ed è per questo che si spiegano determinate scelte, come quelle di candidare giovanissimi e il ben servito a chi, scomodo, che ostacolava la carriera di determinati opportunisti".
Parole dure, che mettono la parola fine all'esperienza della Stevan nella Lega, qualora ce ne fosse bisogno. Adesso si aspetta la replica del partito così tanto attaccato.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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