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Stephen Hawking: "un "politico" che riusciva a vedere i pericoli che l'uso individualista e improprio della scienza può creare alla collettività"

Di Giorgio Langella Giovedi 15 Marzo 2018 alle 18:45 | 0 commenti

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Stephen Hawking è morto. Una delle più lucide e brillanti intelligenze che il nostro tempo ha conosciuto si è spenta. Non potrà più spiegarci la natura, le regole, la complessità, i misteri del cosmo. Hawking, nonostante la malattia che lo ha colpito da giovane e lo ha seguito fino alla morte, è riuscito a pensare e a farci pensare cose che non sono facili da capire, ma che, al tempo stesso, sono l'essenza dell'universo e della vita stessa. Quanto ha scritto e ci ha lasciato, quello che ha elaborato, la stessa sua esistenza ci hanno fatto sognare mondi lontanissimi, infiniti, irraggiungibili.

Concetti difficili da capire che sembrano, apparentemente, distanti anni luce dalla realtà del nostro mondo e dai bisogni terreni.

Ma Hawking fu anche un grande divulgatore che rendeva "facili" concetti astratti ed estremamente complessi. Ricordiamo il suo libro, forse, più famoso "Dal big-bang ai buchi neri. Breve storia del tempo" nel quale ci racconta la moderna teoria del cosmo in maniera accattivante, senza l'utilizzo di formule, simboli e numeri che sarebbero, sicuramente, di difficile comprensine. Ed è proprio in questa sua ricerca di abbattere le barriere che ostacolano la conoscenza che diventa doveroso leggere la sua grandezza.

Lo ricordiamo, adesso, come uno dei geni del nostro tempo. Una persona eccezionale. La dimostrazione vivente che la malattia fisica devastante che lo accompagnava non poteva limitare le sue capacità intellettive.
Ma Hawking fu anche un pensatore fuori dagli schemi. Un "politico" nel senso alto del termine che riusciva a vedere il futuro e i pericoli che l'uso individualista e improprio della scienza può creare alla collettività.
Se si rileggono alcune sue frasi sullo sviluppo teconologico e la robotica (la cosiddetta quarta rivoluzione industriale) che espresse qualche anno fa, si capisce come Hawking non fu soltanto un fisico teorico staccato dalla realtà, ma uno scienziato che voleva asservire la conoscenza alla crescita di tutta la società.
"Dovremmo avere paura del capitalismo, non dei robot: l'avidità degli uomini porterà all'apocalisse economica" o "se le macchine finiranno per produrre tutto quello di cui abbiamo bisogno, il risultato dipenderà da come le cose verranno distribuite. Tutti potranno godere di una vita serena nel tempo libero, se la ricchezza prodotta dalla macchina verrà condivisa, o la maggior parte delle persone si ritroveranno miseramente in povertà se la lobby dei proprietari delle macchine si batteranno contro la redistribuzione della ricchezza. Finora, la tendenza sembra essere verso la seconda opzione, con la tecnologia che sta creando crescente disuguaglianza", sono dichiarazioni decisamente inusuali e in
controtendenza rispetto al pensiero unico oggi trionfante.

Che la terra gli sia lieve.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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