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Categorie: Politica
Stefani: Report vuole demolire Tosi
Martedi 25 Febbraio 2014 alle 14:34 | 0 commenti
Erika Stefani, LN - "Il cambiamento fa paura. Tosi lo incarna. Lo vogliono eliminare politicamente. Fondi Rai utilizzati in maniera indiretta e distorta per danneggiare Flavio Tosi. È a questo che servono i soldi dei cittadini con i quali finanziamo la televisione di stato, quella che dovrebbe offrire il servizio pubblico?»
La Senatrice Stefani è indignata per le informazioni uscite in questi giorni sulla macchinazione che sta orchestrando Report, in particolare il giornalista Sigrfido Ranucci.
Ora c'è un'interrogazione al Senato che l'onorevole vicentina della Lega Nord ha già depositato unitamente alle colleghe Munerato, Bellot, Bisinella. Marco Marcolin presenterà la stessa alla Camera. Fronte compatto dei tosiani contro l'offensiva Rai nei confronti del sindaco di Verona, giudicata un'iniziativa politica.
«Se serve inscenare una storia per demolire una persona significa che quella persona fa paura. È il caso di Flavio Tosi che non essendo battibile sulle idee e i programmi deve essere abbattuto personalmente, a tutti i costi. Ranucci è stato incastrato da dei video nei quali spiega chiaramente che l'obiettivo è il sindaco di Verona, le primarie del centrodestra – racconta Stefani –. Ranucci poi vanta rapporti con le procure di Verona, Venezia e Padova. Cos'è? Una associazione tra giornalisti e magistrati per distruggere il candidato al dopo Berlusconi? I giornalisti magari pubblicano illazioni. Cercando magari di costruire realtà immaginarie arrivate alle loro orecchie e la cui attendibilità sarebbe tutta da dimostrare? E intanto una procura magari apre un fascicolo. E scatta l'inchiesta. Così tutti possono scrivere 'Tosi indagato'. È così l'opinione pubblica lo potrà massacrare. Un fascicolo archiviato sarà più notizia, ma resta il danno alla immagine e figura politica del nostro segretario nazionale e sindaco di Verona».
La rabbia di Erika Stefani deriva anche da ciò di cui Ranucci parla nei video.
«Filmini hard, rapporti con la 'Ndrangheta – racconta la senatrice –. Questo gioco della diffamazione non funziona con Tosi!».
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