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Stasera al teatro Olimpico astrofisica e teologia con Margherita Hack e Vito Mancuso

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 25 Ottobre 2011 alle 10:02 | 0 commenti

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Riceviamo da Italo Francesco Baldo e pubblichiamo.

Questa sera al teatro Olimpico una serata di astrofisica e teologia. I relatori chiamati a parlare di questo argomento sono la ben nota Margherita Hack e Vito Mancuso. due esponenti che trattano le questioni ad un livello che spesso non risulta ben delineato. La prima perché quando parla di Dio usa ancora il pensiero concreto. Nel cielo che indago non vedo dio, suole affermare, tranne che davanti al cardinale Scola, quando invece parla di Gesù Cristo come in un buon uomo che fornisce sagge indicazioni di vita.

Il secondo che cavalca una teologia che sa di pensiero singolare e non di riflessione al di là del proprio pensato. Purtroppo oggi i rapporti tra la scienza e la teologica sono consumati sul vecchio stile del positivismo e con l'aggiunta di un ateismo spesso di maniera, ma più sovente condito di agnosticismo. Le grandi lezioni di Aristotele che fu anche astronomo e teologo (la teologia è all'apice delle scienze metafisiche) e quella di Kant che per primo propose la teoria dell'origine dell'universo (teoria Kant Laplace) e neppure molte altre tra cui quella di Newton. Purtroppo la scienza è letta sempre e comunque come negatrice della riflessione teologica e quindi della filosofia nel suo apice. Il pensiero sempre più è ridotto ad un solipsismo teoretico, incapace di andare oltre il proprio naso e soprattutto inventa il pensiero, come diceva M. Proust mentre parla.
Il pensatore di Koenigberg, Immanuel Kant, che tanto studiò le relazioni tra scienza e filosofia e soprattutto la sua parte più significativa, ossia la metafisica, non concluse come spesso sogliono insegnare i docenti nelle scuole, alla negazione degli oggetti della metafisica, ma del modo con cui il razionalismo tedesco (Leibnitz e Wolff) avevano proceduto in questa via. Proprio per offrire un'occasione di riflessione sui temi che verranno discussi al teatro Olimpico è da tener in evidenza in modo particolare quanto I. Kant scrive al termine del suo saggio, ancora del periodo giovanile, dove illustra la sua teoria dell'esplosione delle nebulosa originaria, che se è vero, non nega che ci sia un Dio creatore, ma solo che una nebulosa è esplosa

I. Kant, Storia universale della natura e teoria del cielo, tr. it. di S. Velotti, a cura di G. Scarpelli, Roma. Napoli, 1987, pp.173.174

Conclusione: Il destino dell'uomo nella vita futura


Che cosa sia veramente l'uomo noi in realtà non lo sappiamo, benché i sensi e la coscienza avrebbero dovuto insegnarcelo; tantomeno potremo quindi indovinare quel che l'uomo sarà un giorno. Tuttavia, l'avidità di sapere dell'anima umana, spinta da una grande curiosità per questo argomento, aspira ardentemente a fare un po' di luce nell'oscurità di simili conoscenze.
L'anima immortale, per tutta l'infinità della sua vita futura, che nemmeno la tomba può interrompere ma solo mutare, è forse destinata a rimaner legata per sempre a questo semplice punto dell'universo che è la Terra? Non le sarà dunque mai concesso di vedere le altre meraviglie del creato? Chi sa se non è invece destinata di vedere a conoscere da vicino, un giorno, quelle lontane sfere dell'universo e l'eccellenza del loro ordinamento, che già da queste infinite distanze suscitano la sua curiosità? Forse si stanno già formando nuove sfere del sistema planetario, destinate ad accoglierci in altri cieli quando il tempo assegnatoci per il ostro soggiorno sulla Terra sarà scaduto. Chi sa, forse un giorno godremo della luce dei satelliti di Giove.
E'lecito, anzi è conveniente dilettarsi con simili pensieri; ma nessuno fonderà la propria speranza in una vita futura nei frutti così incerti dell'immaginazione. Quando la fragilità umana avrà pagato il tributo alla propria natura, lo spirito immortale si librerà, con un colpo d'ala, al di sopra di ogni cosa finita e inizierà un'esistenza diversa, in cui, grazie alla maggiore vicinanza all'essere supremo, occuperà una posizione nuova nei confronti di tutta la natura. Da quel momento lo spirito, che racchiude in sé la fonte della felicità, non cercherà più il proprio appagamento dissipandosi tra gli oggetti esteriori. Tutto l'insieme delle creature, che devono necessariamente trovarsi in armonia per il piacere dell'essere originario, arriveranno a goderne anche loro e in essa si placheranno come in una beatitudine eterna.
In realtà, quando si è nutrito il proprio animo con riflessioni di questo genere, basta uno sguardo al cielo sellato, in una notte chiara, per provare quel senso di rapimento di cui solo le anime nobili sono capaci. Nel silenzio universale della natura, nella quiete dei sensi, la segreta facoltà di conoscenza dello spirito immortale parla una lingua impronunciabile e suscita pensieri inespressi, che si sentono, ma non si lasciano dire. se tra le creatura pensanti del nostro pianeta vi sono degli esseri abietti, che nonostante il grande fascino di un argomento così importante preferiscono rimanere attaccati alla schiavitù delle cose vane, allora la Terra, per aver generato creature così miserabili, ci appare all'improvviso come un luogo molto infelice. Ma, viceversa, come ci appare felice, quando vediamo aprirsi in essa la sola via degna d'essere percorsa, quella che conduce alla suprema felicità del'anima, che nessun corpo celeste, anche quello dotato delle condizioni più eccellenti e vantaggiose, potrà mai offrire."


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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